da Angelo Giubileo (avvocato – filosofo)
Che la sinistra italiana sia sempre stata antiamericanista è un fatto evidente, da ottant’anni a questa parte. E tuttavia con un’unica eccezione, relativa agli ultimi trent’anni, da quando il governo D’Alema portò l’Italia in guerra, al seguito della Nato, senza comunicarlo al Parlamento.
Da allora il rapporto della sinistra italiana con gli USA è mutato.
Fino ad oggi.
E cioè fintantoché il processo di globalizzazione ha imperato, comportando però per l’Italia un saldo politico ed economico, trentennale, senz’altro negativo.
E anche questo è un fatto evidente.
Ora che il cammino s’inverte – c’è un tempo per ogni cosa (!) -, e si ritorna quindi a nuove forme di sovranismo nazionale, sembra che nella sinistra italiana sia tornato di nuovo di moda il vecchio antiamericanismo, sia pure in forme nuove, antitrumpiane.
Inoltre, a seguito del voto di ieri all’Europarlamento sul programma “Rearm Europe”, sembra che, nella sinistra italiana composta da Pd M5S e AVS, abbia preso altresì di nuovo forza una nuova forma di antieuropeismo. Di guisa che forse vale allora la pena ricordare che circa sessant’anni fa il PCI era antieuropeista e attaccava per l’appunto i Trattati europei.
Ma non è mai questione di un’idea, dato che è sempre questione di una realtà, che muta: c’è un tempo per ogni cosa.