LOMBARDI: assolto perché il fatto non sussiste

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non vorrei ripetermi ma davvero non ce la faccio più a leggere la formula assolutoria “perché il fatto non sussiste” pronunciata da un tribunale in nome del popolo italiano, per un processo importante e penetrante per la pubblica opinione.

Qui davvero non si tratta più di garanzia del diritto dell’indagato nell’ottica dell’autonomia e dell’indipendenza di un pubblico ministero; questa è altra roba, siamo di fronte all’arroganza di potere di alcuni pubblici ministeri contro la società e i personaggi che possono rappresentare un potere diverso d quello che gestiscono, malissimo, loro.

Non accade raramente, accade spessissimo, quasi sempre; e così non può e non deve funzionare; e non possiamo paragonare questi PM a quel mitico e immaginario PM cinese Dee di 1300 nani fa che, secondo la versione dell’ex pm Michelangelo Russo, rassomiglia molto ad uno dei tanti membri di Magistratura Democratica.

Per risolvere il problema bisogna, per forza anche se purtroppo, arrivare non soltanto lla separazione delle carriere ma a capire fino a quando un PM che viene spesso sconfessato dalla formula “perchè il fatto non sussiste” può continuare a fare il magistrato. Prendere o lasciare.

IL CASO LOMBARDI: L’ultima delle sentenze di 1° risolta con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” riguarda un personaggio salernitano, l’ing. Antonio Lombardi, finito nel tritacarne della Salernitana Calcio che a sua volta è da sempre nelle grinfie della politica e degli interessi contrapposti nella brutale faida per la conquista degli appalti pubblici; e per poco non finiva anche in galera l momento dei fatti, annunciati come gravissimi, dalla Procura di Salerno e subito sponsorizzati da quell’orda infame dalla becera tifoseria che, in coro, chiedeva addirittura la testa di colui che, quando tutto filava liscio, avevano anche osannato.

LA SENTENZA:  A stralcio pubblichiamo alcuni passaggi della notizia inerente la sentenz di assoluzione:

  • Il Tribunale di Salerno, Prima Sezione Penale, presieduta del dott. Domenico Diograzia, ha assolto con formula piena “per non aver commesso i fatti” o “perché il fatto non sussiste” Antonio Lombardi, Antonio Loschiavo e Francesco Rispoli, per tutti reati loro contestati in merito al fallimento della Salernitana Calcio, all’epoca presieduta da Antonio Lombardi
  • Antonio Lombardi è stato difeso – in questo processo protrattosi per oltre dieci anni- dall’avvocato prof. Giuseppe De Angelis e dall’avvocato Gianluca D’Aiuto
  • Lombardi è stato assolto “per non aver commesso i fatti” dall’accusa di bancarotta fraudolenta distrattiva e dai punti 1, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 per bancarotta documentale post fallimentare “perché il fatto non sussiste”.

COMMENTI:

  • “A nome dell’intero collegio difensivo – commenta a caldo l’Avv. Prof. De Angelis – esprimiamo la più viva soddisfazione per il riconoscimento della condotta del dottor Lombardi e degli altri soggetti coinvolti, per i quali il Tribunale di Salerno ha riconosciuto la correttezza del loro operato ai vertici della Salernitana Calcio. Esprimiamo rispetto e apprezzamento per la magistratura, per il lavoro complesso di approfondimento dopo un lunghissimo iter giudiziario che ha posto fine alla vicenda processuale”.
  • “Questo esito favorevole – commenta il presidente Antonio Lombardi – giunge al termine di un iter giudiziario particolarmente lungo e complesso, durato oltre 14 anni e mezzo. La sentenza odierna ribadisce in sede giudiziaria quanto ho sempre sostenuto sin dall’avvio dell’inchiesta. Questa vicenda giudiziaria – conclude il presidente Lombardi – ha avuto un impatto notevole sulla mia vita personale e professionale, ma ho sempre riposto piena fiducia nell’operato della Magistratura, confidando che, alla fine, i fatti sarebbero stati chiariti in modo definitivo”.

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