Aldo Bianchini
MIAMI (USA) – Sabato sera, 22 febbraio scorso, sono andato nello stadio di calcio “Chase Stadium” di Fort Lauderdale dove gioca, provvisoriamente, l’ Inter Miami per il campionato 2025 della Major League Soccer (MLS) che è organizzativamente paragonabile ai cinque maggiori campionati europei, ivi compresa la nostra “Serie A”; sul piano tecnico-agonistico è, ovviamente, tutta un’altra cosa.
Provvisoriamente perché il Chase Stadium, noto anche come DRV PNK Stadium e Inter Miami CF Stadium, è uno stadio di calcio da 18.000 posti ed è la sede temporanea dell’Inter Miami, militante nella MLS, fino al completamento del Miami Freedom Park a Miami, mentre è la sede permanente dell’Inter Miami II, la squadra delle riserve dell’Inter Miami che partecipa all’USL League One. Lo stadio ha un orientamento nord-sud, una configurazione ottimale per il calcio, per cui il sole non è mai negli occhi dei portieri; l’impianto è la sede principale della squadra e della sua accademia giovanile, oltre a comprendere anche ulteriori campi di allenamento.
Quella di sabato scorso era la prima giornata del lungo calendario 2025 dell’MLS degli Stati Uniti d’America; l’incontro di cartello tra l’Inter Miami (allenato da Javier Mascherano) e il New York City.
L’attesa era tantissima, innanzitutto perché giocava Lionel Messi (il grande campione argentino) e lo stadio, alla fine, era gremito di spettatori sui quali dopo la cronaca doverosa della partita (si fa per ire !!) cercherò di illustrare il rapporto che c’è tra oro e il calcio giocato, non come lo intendiamo noi europei. Insomma per capirci meglio: noi in Europa andiamo alla stadio come se andassimo in guerra, qui in America vanno allo stadio per divertirsi, mangiando e bevendo, e guardando anche la partita.
LA CRONACA – L’Inter Miami pareggia 2-2 contro New York City nel match d’apertura della stagione MLS grazie al gol di Telasco Segovia. L’Inter Miami ha avuto un avvio potente, con Tomas Aviles che ha trovato la rete già cinque minuti dopo il fischio d’inizio, grazie a un assist straordinario del leggendario Lionel Messi. Tuttavia, il New York City ha risposto prontamente, pareggiando con un gol di Mitja Ilenic poco dopo, impostando il palcoscenico per un confronto agguerrito. Nel secondo tempo, il New York City ha preso il comando con un gol di Alonso Martinez al 55° minuto, mettendo l’Inter Miami in una posizione difficile. La squadra di casa ha lottato valorosamente, ma le cose sono peggiorate quando Aviles ha ricevuto un cartellino rosso al 23° minuto, lasciando la sua squadra con solo dieci giocatori. Nonostante le avversità, l’Inter Miami ha mostrato resilienza e determinazione. In modo drammatico, Telasco Segovia ha segnato un pareggio cruciale nel tempo di recupero, al centesimo minuto, assicurando così ai Herons un punto nel loro match d’apertura. La partita ha messo in mostra l’intensità e l’imprevedibilità della MLS, promettendo una stagione emozionante (fonte, un giornale locale.
IL CALCIO di MESSI – Sono andato allo stadio non per la partita in se ma per vedere Messi dal vivo, dopo averlo visto tantissime volte in tv. E’ un signor calciatore che, ancora, tocca la palla in maniera quasi divina e gli spettatori vanno allo stadio soltanto per lui; pensate che su diciottomila spettatori almeno diciassettemila indossavano magliette inneggianti a Messi, dalla famosa “camiseta” bianco-celeste dell’Argentina a quella coi gli attuali colori dell’Inter Miami. Una specie di circo mediatico senza precedenti che comincia almeno due ore prima della partita con fan/zone – food/court – open/during e halftime, continua durante la partita (molti acquistano il biglietto e poi non vanno sulle scalinate preferendo sostare, mangiare e bere nella fan-zone, inneggiando anche con cori al mitico Messi. Un business colossale messo in piedi dalla fervida mente di un altro grande del calcio mondiale, David Beckham, che ha trasformato in oro tutto ciò che una semplice partita di calcio mediocre può produrre nell’immaginario collettivo. Centinaia e centinaia di tifosi, alla fine, disposti su due ali per fra da corona all’uscita di Messi dallo stadio: un convoglio composto da cinque macchinoni americani, davanti e dietro la polizia, in mezzo due grosse e nere monovolume ed al centro di tutto l’auto di Messi che il campione predilige guidare personalmente tra le due ali di folla.