La favola di Ugolino

 

da Antonio Cortese (docente – giornalista)

 

La cultura del ciclismo nella provincia di Salerno non riesce ancora a girare non per colpa dei ciclisti ma per varie lungaggini politiche e burocratiche.

 

Tra il quartieri di Torrione e Pastena, vicino alla così detta Ciampa di cavallo, la rivendita  e riparazioni di biciclette “Ugolino” é uno dei pochi esercizi commerciali del settore da quando ero più solito pedalare in città ed in periferia;

Ugolino delle Gherardesca invece, da buon politico o cattivo personaggio storico toscano per condanna dantesca, fa parte di un bagaglio storico letterario del bagaglio o degli zaini orfani di libri neanche sfogliati dalla gran parte dell’attuale classe politica odierna.

 

A parte il successo delle domeniche dedicate alle classiche due ruote, non si capisce come mai dai tempi dell’interessamento di Alfonso Andria fino a quello esposto dal presidente Antonio Lombardi  sul Quotidiano di Salerno qualche giorno fa, si parli di cifre esorbitanti spese o spendibili per una effettiva domanda che a quanto pare non é così preminente.

 

Se politici ed imprenditori non siano ancora riusciti a realizzare una rete viaria ciclistica infatti, probabilmente non esiste il reale bisogno ad adoperare il mezzo in questione. O ancora mancano i numeri quantitativi dell’utenza, che appunto intende il mezzo come alternativa di svago e non per spostarsi abitudinariamente.

 

Ciò che andrebbe a mio avviso speso in merito, potrebbe essere su campagne di ricostruzione di una cultura, anche sportiva prima di pensare alle piste agognate.

Quindi mi permetto di suggerire all’ex presidente granata, che ringrazio con buona e rinnovata stima per l’informazione sugli investimenti previsti e non utilizzati, di elaborare il business non solamente per una vocazione turistica: se infatti il turista, per fare un esempio semplicissimo, recandosi a Salerno non vede la gente del posto mangiare pizza, non la mangierà nemmeno lui. Ugualmente chi viaggia all’estero si reca in un determinato posto per specifiche caratteristiche locali, dove la gente del luogo abitudinariamente pratica  esperienze caratteristiche, non per cercare di trovare tipologie di vita e svago astratte.

 

Pertanto per ottenere l’obiettivo sarebbe opportuno innanzitutto pre-focalizzare il problema, per poi in un secondo momento presentare l’evidenza di un bisogno strutturale, sociale, economico o sportivo.

 

Il conte Ugolino  anche se guelfo, vaga dannato tra il 23esimo e 24esimo canto della Divina Commedia, Cicli Ugolino invece potrebbe essere preso in considerazione per chiedere a chi del mestiere, ogni tanto.

 

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