PORTA OVEST: è ancora utile per un porto morto ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Giusto continuare il dibattito sull’utilità o meno di Porta Ovest i due trafori che congiungeranno il retroporto commerciale (a valle) con la zona del Cernicchiara (a monte); giusto continuarlo soprattutto dopo la recentissima sentenza del Tribunale di Salerno che, almeno in 1° grado, ha mandato assolti tutti gli imputati (una decina) sottoposta a giudizio su richiesta scomposta di una Procura a caccia di streghe in un viaggio giudiziario che comunque ha fatto perdere oltre dieci anni di tempo;  giusto continuarlo almeno per capire alcune cose:

  • Dove sorgerà la vera area retroportuale che ad oggi manca e blocca sul nascere qualsiasi tentativo di espansione commerciale del porto prima che muoia defintivamente ?;
  • Come sarà collegata l’area Cernicchiara alle due gallerie che sbucano in un punto molto particolare e molto difficile da disciplinare dl punto di vista del traffico
  • Come la Porta Ovest (uscita a monte) sarà collegata agli svincoli autostradali da e per Reggio Calabria con la variante verso Mercato San Severino (per la SA-CE-ROMA) con l’incubo dell’imbuto di Fratte; e da e per Napoli Via Nocera con possibile raccordo verso la Caserta-Roma ?;
  • Come sarà evitato, infine, l’immaginabile tappo al traffico cittadino proprio in quel punto che è vitale per tutto il sistema viario che ve ben al di là di quello cittadino.

            Sicuramente l’annuncio dell’avv. Andrea Annunziata (presidente dell’Autorità Portuale del Tirreno Centrale, con competenza su tutti porti della Regione Campania) è un grande momento di gioia ma anche di riflessione e sarebbe anche più giusto del semplice dibattito attivare una seria e costruttiva discussione sul futuro dell’opera e del suo posizionamento strutturale nell’ambito di quel virtuale “riammagliamento stradale provinciale” che partendo, ovviamente, da Salerno deve diramarsi verso nord (Valle dell’Irno), vero ovest (agro nocerino) e verso sud (Piana del Sele, Cilento e Vallo di Diano). Una grande visione dei socialisti dell’ex ministro Conte andava giustamente oltre la città per creare un raccordo ferroviario in galleria tra la zona porto e la stazione di Nocera; il doppio traforo stradale di Porta Ovest che doveva collegarsi al Cernicchiara e poi con una direttrice Porto-Centro Storico (il Trincerone Ferroviario) alla tangenziale di Salerno (e quindi con le autostrade), con una variante verso l’aeroporto e l’interporto di San Nicola Varco per proseguire con l’Aversana, la Cilentana e la Mingardina per collegarsi allo svincolo autostradale di Buonabitacolo attraverso la Bussentina; con il traforo di collegamento da Mercato San Severino ad Eboli per baipassare l’imbuto di Fratte e collegarsi, proprio ad Eboli, con la costruenda Fondovalle Calore che all’altezza di Magliano Vetere si sarebbe sdoppiata con due raccordi verso Vallo della Lucania e verso Atena Lucana.

            Un sogno urbanistico ideato, sotto l’egida di Conte, dai due grandi ingegneri Franco Amatucci e Raffaele Galdi che invece di essere osannati furono brutalmente sbattuti in carcere per quella lurida battaglia giudiziario-politica che passerà alla storia sotto il nome di Tangentopoli. Provate a chiedere notizie-spiegazioni a qualche ex magistrato o a qualche tecnico dell’epoca che oggi si dilettano a scrivere editoriali, senza contraddittorio, sul quotidiano online “leCronache.it”.

            Ovviamente nel sogno creativo di quei due grandi tecnici c’era l’opera delle opere: la delocalizzazione del porto commerciale verso il litorale di Eboli (porto a raso), quasi ad integrare l’interporto di San Nicola Varco dove doveva convergere anche l’alta velocità (quella vera) della quale già si favoleggiava.

            Un quadro eccellente che una magistratura praticamente cieca e sorda preferì distruggere per ipotetiche truffe e mazzette, per rifugiarsi sotto l’ala protettiva del “Signore degli Anelli” in cui molti magistrati riposero una estrema fiducia riconoscendolo come l’uomo giusto al posto giusto (parole dell’ex pm Michelangelo Russo), anche se sia De Luca/signore degli anelli che i magistrati di quel quadro sopra esposto capirono ben poco.

            Per questo è giusto continuare a dibattere sull’utilità di Porta Ovest; sentire chi la pensa diversamente è un dovere democratico; nella prossima puntata darò voce alla dott.ssa L.S.M. (esperta di strategie portuali) e di nuovo all’ammiraglio/ingegnere Perillo.

NOTA: Sul lato destro della presente pagina, alla sezione QDS WEB-TV, potrete vedere e ascoltare l’intervista con il presidente Annunziata all’interno delle gallerie di Porta Ovest; intervista realizzata poche settimane prima che nel 2013 la magistratura intervenisse con sequestri, perquisizioni e arresti (secondo il solito copione).        

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *