L’ALBERO di NATALE (12): dai migranti alla Meloni … passando per Veneziani e Cacciari

 

Aldo Bianchini

SALERNO – La violenta battaglia montata sul cosiddetto “caso Albania” (per i centri di accoglienza dei migranti che la sinistra si accanisce stupidamente a definire “campi di concentramento”) sembra essersi lievemente attenuata in ragione del fatto che il nuovo presidente dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) “Cesare Parodi”, di estrazione moderata e facente parte della corrente Magistratura Indipendente, pur confermando lo sciopero del 28 febbraio p.v. ha chiesto ed ottenuto dalla premier Giorgia Meloni un incontro, fissato per il 5 marzo prossimo, al fine di confrontarsi serenamente sui problemi che afferiscono la guerra in atto tra magistratura e politica e trovare una soluzione per l’imminente riforma della giustizia che, intanto, va avanti senza perdere colpi.

Sullo sfondo c’è sempre quella frase inopportuna scritta da un giudice che poche settimane fa aveva definito la Meloni molto più pericolosa di Berlusconi perché inattaccabile e difficile da ricattare, almeno fino allo scontro con il procuratore Lo Voi per il caso Almasri.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca (Andreotti docet !!) ma è stato, forse, proprio quest’ultimo episodio ad indurre Parodi a chiedere un incontro, cosa mai avvenuta nella pregressa storia dell’ANM ed in genere della Magistratura. Finalmente ci si è resi conto, da una parte e dell’altra, che le esasperazioni di una posizione portano sempre a conclusioni sbagliate e deleterie.Tanto è vero che anche Elly Schlein ha capito che sulle nomine per la Corte Costituzionale doveva trovare necessariamente un accordo.

Tutto questo lascia pensare che quel famoso: “Hanno trovato il campo di gioco, il loro vero terreno d’azione i magistrati: è quello dell’immigrazione. Ed è su questo che il potere giudiziario sembra concentrato ad esercitare il proprio intervento pubblico e a mettersi in contraddizione – e non mancano le occasioni: dalla vicenda della nave Diciotti a quella di Open Arms, dal caso Almasri alla difesa dei migranti portati in Albania – con la politica di governo o con il cosiddetto primato della politica”. (fonte Il Mattino del 4.2.25), si sta sciogliendo come neve l sole, anche se ci vorrà un po’ di tempo ancora.

Da più parti, in ragione del fatto che la Meloni resiste anche agli attacchi più terribili, si parla sempre più insistentemente degli eventuali sponsor che la sorreggono in questa difficilissima   impresa di governo del nostro Paese che è, forse, il più complicato del mondo almeno sul piano dei rapporti tra i vari poteri dello Stato.

GLI SPONSOR DELLA MELONI: Il mio amico Nino Cavallo (commercialista di vaglia mi ha segnalato un articolo a firma di Marcello Veneziani (notissimo editorialista di destra) nel contesto del quale Veneziani dice: “… Il governo Meloni si regge su tre forze; ma non sono Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega, bensì i giudici, la stampa e la sinistra. Ogni volta che si appanna il suo consenso, che sorgono dubbi sull’efficacia dell’azione di governo, che si allargano delusioni su quello che fa e soprattutto su quello che non fa, basta lasciar fare e dire loro, i giudici nostrani ed europei, gli opinionisti, i giornali, le reti ostili, e naturalmente l’opposizione di sinistra; i loro attacchi, il loro disprezzo, il loro modo di ragionare, e ti sorprendi a dire: lunga vita al governo Meloni. Finché ci sono loro, i bellaciao, che resti lei al governo, perché loro sono infinitamente peggio, in malafede, e contro ogni buon senso, anzi contro ogni elementare senso della realtà … Poi criticate pure, con qualche fondamento, il vittimismo e il complottismo della Meloni, le sue dichiarazioni sopra le righe e la sua strategia dell’incasso elettorale di ciò che dicono e fanno i suoi avversari …  possiamo pensare qualunque cosa sull’azione o l’inerzia del governo Meloni ma se il termine di paragone siete voi, se l’alternativa siete voi, preferiamo senza dubbio la Meloni e il suo governo, a vita …”.

Se si ragiona serenamente sulle parole di Veneziani si fa veramente fatica a dargli torto. Ma Veneziani è di destra e, quindi, di parte direbbe più di qualcuno. Giusto !! Ma leggete adesso cosa ha scritto Massimo Cacciari (che sicuramente non è di destra) sulla Meloni.

LA MELONI E’ TOSTA: “Bisogna riconoscere che Giorgia Meloni è una davvero tosta. Io non sono per formazione e cultura di destra, non l’ho votata e non la voterò ma se fossi di destra confesso che sarei un suo fan. Devo infatti riconoscere che è una dritta che sa il fatto suo. Lo ha dimostrato sul caso Almasri. Volete sapere come sono andati veramente i fatti? Il progetto era il seguente: approfittando dell’inspiegabile ritardo (sei mesi) che la Corte dell’Aya  ha impiegato per emettere una sentenza nei confronti del torturatore libico e dell’altrettanto inspiegabile  ritardo (15 giorni) col quale si è fatto scorazzare tranquillamente come un turista questo criminale per l’Europa senza che nessuno abbia pensato di arrestarlo, non appena questo signore ha messo piede in Italia scatta il piano.  L’avvocato Li Gotti che è della partita (sottosegretario nel governo Prodi dopo essere stato di destra e difensore di gentiluomini come Brusca, Buscetta, Totuccio Contorno, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo che si dilettava a squagliare i bambini nell’acido)  fa una denuncia farlocca nei confronti di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano che obbliga il magistrato Lo Voi (anche lui della partita) ad assumere un’iniziativa nei confronti dei denunziati. Lo Voi aveva tre opzioni (altro che era obbligato a notificare a Meloni la denuncia) notificare la denuncia ai quattro,, inviare la denunzia al tribunale dei ministri o cestinare la denunzia per manifesta infondatezza come avrebbe dovuto e potuto fare e come non ha fatto.  Lo Voi sceglie di informare Meloni della denuncia che è l’atto apparentemente più innocuo. In effetti è l’atto che serve per fsar scattare l’operazione con la richiesta a gran voce da Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli di “riferire in Parlamento” dove i quattro del governo sarebbero stati messi sulla graticola e fatti a polpette …”.

 

 

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