Aldo Bianchini
SALERNO – L’annuncio dell’avv. Andrea Annunziata (presidente dell’Autorità Portuale del Mr Tirreno Centrale), sulla conclusione dei lavori per l’apertura ufficiale di Porta Ovest (due canne di galleria per congiungere il retroporto commerciale con l’area del Cernicchiara nella zona vicina all’ingresso autostradale della Sa-RC e della SA-NA, ha ovviamente dato la stura a svariati commenti.
Le linee di pensiero della cittadinanza sono almeno due: c’è chi ritiene l’opera di grande interesse economico-sociale e c’è chi, invece, la ritiene ormai superata e non più adatta ai tempi; un po’ come già accaduto per la Stazione Marittima che pur nella sua elegante bellezza è rimasta al palo e svuotata di ogni eventuale contenuto.
Cominciamo, oggi, con il parere dell’illustre ammiraglio-ingegnere Gaetano Perillo, super esperto del mondo marittimo e delle sue necessità organizzative; l’ammiraglio ha scritto:
Egr. direttore,
dà veramente soddisfazione leggere questo suo Editoriale che – pur con uno scaramantico “forse” – annuncia che la “mitica o famigerata Porta Ovest potrà finalmente vedere la luce”, mancando ormai solo 16 metri ancora da scavare, e quindi può dirsi pronta per la fine di dicembre p.v.
Lei coglie anche l’occasione per fare un excursus retrospettivo e riassumere a grandi linee il susseguirsi delle vicende che hanno caratterizzato lo sviluppo dell’opera stessa, ricordando coloro che ne furono promotori e sostenitori, le vicissitudini di carattere giudiziario che hanno rallentato l’avanzamento dei lavori e soprattutto l’impegno e la determinazione dell’avv. Andrea Annunziata che nella duplice veste, prima di Presidente dell’Autorità Portuale di Salerno e poi di quella di tutto il Mar Tirreno Centrale, ha profuso ogni sforzo perché questa infrastruttura, indubbiamente importante, potesse arrivare a compimento.
Pur condividendo il sospiro di sollievo di quanti vedono sempre più vicina la luce in fondo al tunnel, tuttavia, con l’affermazione secondo cui “in gergo tecnico” le due aste del traforo provvederanno “a fare da congiungimento fra la zona retroportuale e la località Cernicchiara” sorge qualche dubbio su quale sarà l’assetto definitivo e funzionale dell’infrastruttura stessa, in fase di completamento.
Pur in mancanza di dichiarazioni ufficiali da parte dei responsabili e tanto meno di qualche esposizione di plastici o progetti dimostrativi, si è sempre detto che Porta Ovest avrebbe facilitato il collegamento viario diretto fra il porto e gli imbocchi delle autostrade, liberando tir e grossi automezzi dall’obbligo di percorrenza del famigerato Viadotto Gatto.
Salvo soluzioni alternative al momento non conosciute, ciò può avvenire solo raccordando l’uscita dal traforo con gli imbocchi delle due autostrade SA-RC e SA-NA, situati sul sovrastante viadotto bidirezionale.
Allo stato dei fatti, tenendo anche conto di quanto denunciato in passato e leggendo alcuni interventi su quotidiani on line, si nutrono forti perplessità sulla fattibilità di una simile realizzazione.
O meglio, si evidenziano problematiche ostative di non poco conto. Tipo, l’impatto paesaggistico creato da un ardito sistema di raccordi su due sensi di marcia – di cui al momento la cittadinanza risulterebbe non essersi ancora reso conto – oppure le evidenti controindicazioni qualora realmente un tratto del torrente Rafastia dovesse diventare sede di appoggio degli elementi strutturali portanti delle rampe in questione.
Sempre che alla fine gli spazi oggettivamente limitati diano realmente la possibilità di realizzare raggi di curvatura idonei ad assicurare la giusta fluidità alla percorrenza dei mezzi in transito.
Onde evitare che si consolidi il convincimento che manchi la dovuta trasparenza su questo argomento, sarebbe opportuno che venissero date precise informazioni dai responsabili, se non proprio dal Presidente dell’Autorità Portuale del Tirreno Centrale.
Grato per l’attenzione.
F.to: Amm. ing. Gaetano Perillo