L’ALBERO DI NATALE (11): il bacio proibito, il “click day” e, finalmente,  le inchieste a sinistra

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Si arricchisce con un colpo di scena il numero delle figurine che il Procuratore Capo dr. Giuseppe Borrelli dovrà appendere al suo “albero di Natale”, atteso che sull’albero vanno i cattivi ma anche i buoni; sono quelle del bacio tra un poliziotto di vaglia e un politico in caduta libera ed agli arresti domiciliari e della giornalista Noschese. Poi c’è il click day e per finire i veri sponsor della Meloni.

IL BACIO PROIBITO: Per questo caso non c’è bisogno di usare il condizionale come la stampa è abituata a fare quando vuole pararsi il fondo schiena da eventuali ritorsioni da parte di chi si sente ingiustamente preso di mira e violentemente scaraventato nel tritacarne mediatico; qui il caso è completamente diverso. Difatti ci troviamo di fronte ad un video, ridotto poi in varie fotografie, realizzato brillantemente e con molto coraggio dalla giornalista Erika Noschese (redattrice di “leCronache.it”) nel piazzale antistante il nuovo palazzo di giustizia di Salerno; un video che riprende il poliziotto di vaglia che saluta e bacia il politico in caduta libera (e per di più agli arresti domiciliari) che era giunto in quel luogo per assistere alla prima udienza del suo processo con “giudizio immediato”. Un vero e proprio scoop per un modello reale di “giornalismo d’inchiesta” come a Salerno non era mai accaduto. Di questo, però, mi riservo di dedicare una puntata speciale di questa inchiesta, anche perché la stessa partita pancia a terra ha subito evidenziato cambiamenti di direzione. Avviso per il “capo”, quella della Noschese è un’altra figurina da appendere all’albero.

CLICK DAY: Finalmente un magistrato (e il suo pool) ha scoperchiato il vaso di Pandora per scoprire quello che tutti noi già sapevamo: sui migranti si fanno affari d’oro (parole di Borrelli !!). Di tutti i generi e in tutte le salse; perché dove ci sono i soldi la corruzione è all’ordine del giorno; varia solo il prezzo per categoria di persone; c’è chi prende di più e chi di meno, ma tutti sguazzano nelle sabbie mobili della burocrazia che crea illegalità. L’inchiesta denominata “Click Day” è stata promossa dalla Procura di Salerno (con a capo Giuseppe Borrelli) che sfruttando una costola dell’inchiesta aperta dalla procura di Napoli nel giugno 2024 su imput della premier Meloni che aveva depositato presso la Procura Nazionale Antimafia (Melillo !!) un dettagliato esposto proprio sulle invasive pratiche burocratiche del “click day”. E nella rete di Salerno, abilmente tesa da Borrelli, sono caduti personaggi di spicco del PD come Nicola Salvati (commercialista e tesoriere del PD Campania) ed altri 35 soggetti (tra camorristi, caporali, funzionari, ecc.); l’inchiesta sta scavando fin dentro le maglie perniciose della burocrazia che si annida, quasi immune, anche nei pubblici uffici a cominciare dagli Ispettorati del Lavoro di Napoli e Salerno (come scrive Il Mattino).

INCHIESTE A SINISTRA: Ma la stessa inchiesta “click day” evidenzia un particolare molto importante che nessuno, fin qui, ha reso di pubblico dominio: “La Procura new age di Borrelli  fa davvero il suo mestiere indagando in ogni direzione, senza sconti o particolari privilegi”.

Se non erro, la Procura di Salerno è tra le primissime in Italia, se non proprio l’unica, ad andare controcorrente in questo momento storico molto importante in cui la destra è al potere e la sinistra scalpita furiosamente nella ricerca speranzosa (spesso concretamente visibile) di un aiutino da parte dei PM (fortunatamente non tutti) per sovvertire l’ordine naturale sancito dal corpo elettorale liberamente e democraticamente. Sicuramente la Procura di Borrelli non partecipa a questo gioco al massacro la cui dimensione si sa dove è iniziata (1994) ma non si sa dove potrà portarci.

Dall’ottobre 2021, difatti, sta conducendo alcune grandi inchieste sulla pubblica amministrazione e sulla sua degenerazione con ramificazioni tra politica – malavita – affari loschi –  enti locali, ecc.”; e tutte le inchieste, guarda caso, sono dirette verso la sinistra politica della P.A.: Le Coop Sociali di Salerno, il Sistema Cilento, il Consorzio Intercomunale Farmaceutico,  il delitto Vassallo, Foce Irno e il Click Day. Insomma cinque grandi inchieste che smentiscono il luogo comune che vorrebbe le Procure capaci di indagare solo verso destra; ne prendo atto anche io con vivo compiacimento. Bisogna, dunque, dare atto al dr. Giuseppe Borrelli di avere intrapreso una strada, ovviamente in tutte le direzioni, che al momento ha messo nel mirino alcune grandi figure appartenenti alla sinistra politica provinciale e regionale.

 

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