Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – L’ora delle famose “decisioni irrevocabili” è arrivata, forse. Il nome di Montesano sulla Marcellana non compare nella lista delle strutture e/o delle località che “il cavo” proveniente dalla Sardegna e che ora dalla Sicilia sta per avviarsi verso la Campania, e più precisamente anche verso Fisciano (Università), Salerno, Battipaglia ed Eboli (poco lontano da Montesano) oltre ad altre località.
Voci sotterranee, come il cavo che è sottomarino, pronunciano insistentemente il nome di Montesano in quanto proprio lì esiste già da tempo una struttura edilizia che facilmente potrà essere riconvertita verso le nuove inderogabili esigenze. Strutture che in tutti gli altri posti devono essere realizzate da zero; e questo dato non è affatto poco. A Montesano tutto tace, la consegna del silenzio è obbligatoria. Voci soffuse sussurrano che, comunque, ci si sta preparando alla dura battaglia.
La questione ormai è diventata di grande attualità e il mega progetto di collegare Sardegna, Sicilia e Campania è in uno stadio avanzato; e le tre Università (Cagliari, Palermo e Salerno) lavorano all’unisono con tre distinti gruppi di ricercatori scientifici già all’opera da tempo.
“”… L’energia prodotta dalle rinnovabili del Sud al servizio del sistema elettrico di Sicilia, Sardegna e Campania. Ma anche del progetto più ampio di hub energetico del Mediterraneo che ha nel Mezzogiorno e in Italia la sua dimensione più naturale e inevitabile. È nato su queste basi il Tyrrhenian Link, una delle infrastrutture elettriche più rilevanti del Paese, che collegherà le isole e la Campania attraverso due cavi sottomarini corrispondenti ad altrettante linee elettriche in corrente continua a 500 kV per un totale di 970 km di cavo e una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascuna tratta … In Campania, è prevista la realizzazione di una stazione di conversione a Eboli, come detto, collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno attraverso un elettrodotto interrato di circa 15 chilometri, «progettato per minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico» come informa una nota di Terna. Analogamente, in Sicilia la stazione di conversione sorgerà a Termini Imerese, in località Caracoli, e sarà collegata all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa 10 chilometri. «La transizione energetica è iniziata anche per la Sicilia», commenta con soddisfazione Legambiente della regione … L’intero progetto sarà operativo nel 2028, con l’entrata in servizio del primo polo del ramo Est prevista per il 2026. Anche in termini di sostenibilità parliamo di un’opera all’avanguardia: nello scorso agosto, Terna ha avviato presso l’approdo di Fiumetorto un progetto sperimentale di trapianto di Cymodocea nodosa, una pianta acquatica protetta fondamentale per l’ecosistema marino. Questo intervento mira a ripristinare 20.000 talee su 1.200 metri quadrati di fondale, oltre a proteggere la linea di costa dall’erosione …”” (fonte Il Mattino).
Ci vorrà, ovviamente, ancora del tempo; ma il “cavo sottomarino e terrestre” o si blocca desso o mai più.