da Pietro Cusati ( Giurista-Giornalista)

Cesare Parodi è il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Succede a Giuseppe Santalucia. A ricoprire il ruolo di segretario generale Rocco Maruotti, il nuovo vicepresidente è Marcello De Chiara. Per Stefano Celli l’incarico di vicesegretario generale, per Giuseppe Tango quello di coordinatore dell’ufficio sindacale e per Monica Mastrandrea la direzione de La Magistratura.Completano la giunta esecutiva centrale Chiara Salvatori, Paola Cervo, Sergio Rossetti, Dora Bonifacio.Cesare Parodi è il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati , 62 anni , esponente di Magistratura Indipendente, svolge funzioni di procuratore aggiunto a Torino.È una Giunta unitaria composta da tutti i gruppi – Magistratura Indipendente, Area, Unicost e Magistratura democratica , eletta dal comitato direttivo centrale dell’Anm.”Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura”. Lo ha detto il nuovo presidente dell’Anm Cesare Parodi, Meloni: “Auspico un sano confronto”,”Desidero inviare a nome mio e di tutto il Governo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Cesare Parodi, e ai membri della Giunta . Accolgo con favore la richiesta di un incontro col Governo che il Presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.Cesare Parodi ,62 anni. procuratore aggiunto a Torino ed della componente di Magistratura Indipendente,è il nuovo presidente dell’Anm. “Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura, è un momento delicato e non possiamo commettere errori”, ha dichiarato dopo l’elezione Parodi.La premier Giorgia Meloni, dopo avergli augurato buon lavoro, si è subito detta pronta ad accogliere “con favore la richiesta di un incontro col governo” auspicando “che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura”.’’Siamo un potere dello Stato, siamo cittadini che stanno portando avanti una battaglia per difendere la Costituzione su cui abbiamo giurato. Io credo che sia legittima almeno la nostra richiesta in tempi brevi”, “sappiamo che le leggi le fa il Parlamento, le decide il Governo, ma come tutti gli altri cittadini possiamo dire la nostra e far valete le nostre ragioni”. Un riferimento chiaro e netto tanto alla riforma della giustizia voluta dal governo quanto allo sciopero indetto per il 27 febbraio. Che resta confermato, con buona pace di chi credeva che con i nuovi vertici lo scontro sulla riforma fosse archiviato. “Lo sciopero è stato deliberato e non è stato revocato.I ruoli assegnati hanno un unico obiettivo, mantenere l’unità in una fase che tutti giudicano “delicatissima”. Serve una “unità che non sia solo formale ma il programma di tutti”. Il dialogo con la controparte, il governo, “ci deve essere” ma è necessario “far capire a tutti, a cominciare dai cittadini le conseguenze nefaste di questa riforma”. Il nuovo presidente dell’Anm è un volto storico della magistratura inquirente torinese. Cesare Parodi, 63 anni da compiere (è nato a Torino il 28 maggio 1962), sposato, ha indossato la toga nel 1990 e nell’anno successivo ha preso servizio nella sua città di origine, prima nella procura presso la pretura e poi, nel 1999, nella procura ordinaria presso il tribunale.Nel 2017 è diventato procuratore aggiunto con il compito di coordinare il pool fasce deboli, il folto gruppo di pm specializzato nel contrasto ai reati da codice rosso. Parodi è tra l’altro curatore e autore di trattati e monografie e di circa 350 articoli in tema di diritto penale e procedura penale. Nel 2017 ha curato per Giuffrè ‘Il diritto penale dell’impresa’, nel 2019 ‘I procedimenti penali speciali’ e nel 2020 ‘La nuova riforma delle intercettazioni’. Ha anche partecipato come esperto formatore e relatore a numerosi corsi della Scuola Superiore della Magistratura.