SALERNO – Sottopasso Via Torrione-Via S. Mobilio. Ipotesi di variante

 

 

da Gaetano Perillo (ammiraglio)

 

SALERNO – In merito al problema, recentemente riproposto, riguardante il transito

veicolare lungo il sottopasso che unisce Via Torrione con Via Settimio

Mobilio (e viceversa), sono indotto a riformulare una ipotesi progettuale

che abbraccia tutto il sistema viario di quell’area cittadina.

 

Ormai da anni é stato stabilito che il sottopasso in questione debba

essere percorso solo a senso unico in uscita (direzione monte-mare)

e a tale scopo sono stati predisposti appositi cordoli direzionali. Si dà

tuttavia il caso che il divieto in entrata viene sistematicamente disatteso

da motocicli, bici e monopattini, i quali, percorrendo quel tratto di strada contromano, creano gravi situazioni di pericolo per sé e gli altri.

La situazione appare ulteriormente aggravata dal fatto che il sottopasso

viene spesso usato anche come area abusiva di parcheggio.

 

Non é quindi un’ipotesi peregrina quella di invertirne il senso di

percorrenza. Si darebbe ai veicoli provenienti da Torrione e diretti a Via

Mobilio/Via Guercio la possibilità di svoltare direttamente a destra, senza

dover andare fino al successivo sottopasso ferroviario, effettuare una

conversione a U su via Vinciprova, creare ingorgo col flusso veicolare

proveniente dal Lungoirno, per arrivare finalmente all’imbocco di Via

Mobilio.

 

C’è tuttavia da dire che tale opzione da sola non sarebbe realmente risolutiva, dal momento che il traffico in quell’area deve affrontare

frequenti situazioni critiche. Esistono infatti almeno altri due punti che

costituiscono altrettanti imbuti, causa di ingorghi e rallentamenti:

  1. a) gli incroci di Via Dalmazia, area Cittadella Giudiziaria;
  2. b) la Piazza Michele Scozia, punto di convergenza di diverse strade in

entrata e in uscita.

Di contro, il Lungoirno Viale Unità d’Italia, pur avendo un’ampia larghezza

di carreggiata, può essere attualmente percorso solo a senso unico,

direzione mare.

 

Va considerato anche che il reticolo stradale di cui si tratta fa da raccordo

fra le aree cittadine a valle e i quartieri collinari a monte, oltre che con gli

imbocchi delle autostrade e della tangenziale, quindi deve smaltire flussi

aggiuntivi di veicoli in transito. Sarebbe perciò necessario attuare idonei

provvedimenti correttivi onde assicurare la massima fluidità alla circolazione

stradale in un’area vitale della città.

 

Come indicato nella rappresentazione schematica inviata a parte, un’ipotesi

progettuale da prendere in esame, oltre a quanto indicato per il sottopasso,

consiste nel mettere in atto anche due operazioni di riqualificazione dell’esistente

e cioè:

  1. a) il doppio senso di marcia sul Lungoirno Viale Unità d’Italia;
  2. b) la creazione di un unico asse stradale continuo (mare-monte a doppio

senso), che unisca Viale Unità d’Italia con Via Antonio Gramsci, previo

l’allargamento della sede stradale di Via Eugenio Caterina e la creazione

di una nuova rotatoria all’incrocio con Via Cacciatori dell’Irno nei pressi

della Cittadella Giudiziaria.

Tale soluzione servirebbe ad alleggerire il traffico che ora, dopo la rotatoria

di Piazza Michele Scozia, confluisce tutto su Via Irno in direzione di Cimitero/Fratte oppure su Ponte Rouen verso Piazza Montpellier e Via

Antonio Gramsci.

 

Altri interventi migliorativi ai fini di una maggiore fluidificazione del traffico

dovrebbero riguardare:

  1. a) la Via Giacinto Romano, da rendere agibile per un diretto instradamento verso

Via Luigi Guercio e la Tangenziale;

  1. b) la trasformazione del Piazzale Salerno Capitale (con la sua fontana non funzionante)

in una bretella di raccordo fra la SS 18 e Il Lungomare, previa installazione di idonei

impianti semaforici.

 

Si tratta sicuramente di interventi che richiedono la soluzione di inevitabili problemi

di carattere normativo e burocratico, oltre ad avere un significativo un impatto economico.

Tuttavia potrebbero rappresentare un’ipotesi progettuale da prendere in considerazione,

onde valutarne la reale fattibilità e una effettiva validità per i fini prefissati. Cordialmente,

Amm. Gaetano Perillo  

 

 

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