QUANDO IL “PREGIUDIZIO” E LA FALSA REALTA’ PROCESSUALE PRENDONO IL SOPRAVVENTO: INGIUSTIZIA E’ FATTA!

 

da Enrico Trotta

Oggi vi racconto una storia ai limiti dell’inverosimile. Una storia degna della “Vita in diretta” o de “I fatti vostri” (programmi della RAI).

Un professionista di una città del Sud, che potrebbe essere Avellino o Cosenza, si trova ad accudire per 15 anni i due genitori anziani da solo. Egli fa le funzioni di figlio rispettoso e di badante. Per tutto questo tempo i fratelli non si vedono, non si preoccupano minimamente di dargli una mano. Alla morte dei genitori, i fratelli ricompaiono, ma solo per l’eredità. Ciò, purtroppo, avviene in tante famiglie italiane. Gli avvoltoi,  “desaparecidos”, a volte ritornano come in un film di Hitchcock! E qui inizia l’ “Odissea” del professionista. Per accaparrarsi tutta l’eredità, tentano di attuare un piano vergognosamente diabolico, quasi ai limiti della realtà…..

I fratelli, “parenti serpenti”, tentano di inscenare la pazzia del terzo fratello. Mettono in moto un piano furbescamente astuto. Cercano di attribuirgli patologie psichiatriche attraverso il coinvolgimento di varie Istituzioni dello Stato che, forse inconsapevolmente, si rendono complici della macchinazione. Ovviamente non facciamo nomi, né vi diciamo la città precisa per non incorrere in denunce, ma quello che è grave è la superficialità e l’incompetenza di alcuni funzionari/burocrati di strutture pubbliche coprotagonisti della storia. Dopo aver “inscenato” una sceneggiatura quasi credibile chiedono a periti e tribunali di questa città del sud di condannare alla semiinfermità mentale questo professionista.

Egli viene cacciato dalla casa dei suoi genitori in comproprietà con i fratelli Ad essa vengono posti i sigilli e il professionista viene posto da un giudice non togato sotto il controllo di un Amministratore di sostegno.

In pratica viene limitato di fatto delle sue libertà fondamentali. Il pregiudizio della società e la falsa realtà processuale fanno il resto. Egli grida al mondo la sua innocenza e l’ingiustizia subita: ma poco conta,  si arriva quasi al paradosso che neanche più il suo avvocato difensore crede alla sua innocenza. Gli sporchi interessi di un eredità possono arrivare a distruggere la vita di un uomo e la sana esistenza di un professionista?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *