Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Il PSI torna protagonista nel Vallo di Diano ?; il punto di domanda non è casuale ma pensato e voluto dopo attenta riflessione.
QUALE P.S.I.: Alla domanda contenuta nel titolo io aggiungerei anche “Quale PSI torna protagonista nel Vallo di Diano, ammesso che torni realmente ?”; facile la risposta: “Sicuramente non quello che ha comunque fatto la storia del partito socialista a livello provinciale, che partendo dal piccolo centro di Monte San Giacomo e passando dalle parti di San Pietro al Tanagro pose le sue radici in tutto il Vallo e poi su tutta la provincia, prima sotto la ferrea disciplina del compianto Enrico Quaranta e poi sotto la guida oltremodo illuminata e lungimirante di Carmelo Conte; che in pochi anni portò alla costruzione del “laboratorio laico e di sinistra” preso a modello operativo addirittura in campo nazionale, cosa che diede a Conte la possibilità di occupare un ministero chiave in alcuni governi a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
TORNA PROTAGONISTA: Quel PSI non c’è più, sventrato dalla storie e da accadimenti giudiziari senza precedenti, anche se alcune cariatidi (come me !!) si aggirano ancora e molti dei quali (non come me !!) si vestono ancora di mentite e false spoglie socialiste pur di rientrare in qualche promettente giro di prebende o semplicemente per rimanere nel gruppo a recitare il definitivo de profundis. Il PSI torna protagonista ?, certo che si, a patto però che in esso entrino ufficialmente soltanto facce nuove e giovanili a garanzia di un percorso di rinascita e di crescita; facce nuove di veri socialisti in grado di miscelare passato-presente-futuro.
TRA PASSATO e FUTURO: Io non sono mai stato un quarantiano, sono cresciuto alla scuola di Francesco Curci per approdare, infine, nelle file eccessivamente numerose e compresse della stagione meravigliosa di Carmelo Conte. E feci questo passaggio in piena tangentopoli, quando cioè mi resi conto che tutte le accuse contro di lui non erano altro che una squallida lotta politico-giudiziaria contro il maggiore e migliore esponente socialista dell’epoca. All’epoca, cioè nel passato, c’erano delle strette maglie attraverso le quali bisognava gioco forza passare per emergere o semplicemente rimanere in quel partito del 33%. E quelle maglie erano come le forche caudine che cristallizzavano alcune posizioni e sottomettevano le altre ai voleri dei potenti. E questo, con il senno di poi, deve essere riconosciuto come un micidiale errore strategico che concorse alla distruzione di quel socialismo forzato. Ai giovani, alle nuove facce, è affidato il presente; loro devono essere in grado di tagliare decisamente i ponti con il passato e di gettare un ponte levatoio verso il futuro facendo ben attenzione a trarre tutto il meglio di quelle esperienze passate, senza chiudersi a riccio e senza assumere anche semplici atteggiamenti somatici di insofferenza; e, soprattutto, senza scegliere chi invitare o meno alle manifestazioni di un partito che è e deve rimanere aperto; altrimenti l’anima socialista verrebbe snaturata.
IL PRESENTE: Sabato 28 dicembre scorso a Sala Consilina è stata inaugurata la prima vera sede del PSI dopo anni davvero bui; finalmente il partito ritorno alla luce. Capisco che gestire il presente non è cosa facile e che bisogna guardarsi dalle vecchie cariatidi di cui sopra; ma non comprendo perché ad una cerimonia come quella tenutasi a Sala Consilina per l’inaugurazione della nuova sede valdianese del PSI, quindi di un simbolo socialista e non di una lista elettorale, non siano stati invitati (così mi risulta, ma non vorrei sbagliarmi !!) oltre all’ottuagenario e importante Enzo Mattina (storico attrattore di voti, ma non produttore degli stessi) anche tanti altri esponenti di quel vecchio PSI del Vallo che furono i veri produttori di voti; solo per fare un esempio penso all’ex sindaco di Monte San Giacomo Raffaele Accetta che gestì il cuore pulsante del PSI dell’immediato dopo tangentopoli con grande maestria riuscendo a tenere vivo il verbo socialista. Senza escludere nemmeno l’ex sindaco di Sassano Gaetano Arenare che per tre decenni è stato il leader maximo valadianese; oltre a diversi altri socialisti datati. Per chiudere mi auguro che le voci serpeggianti di sgomitamenti interni per sedersi meglio sulle ristrette poltrone dell’attuale PSI valdianese non rispondano al vero, altrimenti c’è da pensare (e io non lo penso !!) che il tentativo di far ritornare protagonista il PSI nel Vallo di Diano è nato sotto una cattiva stella.
NOTA: Ricordo a me stesso, prima che a tutti, che il PSI è vita, dibattito, concertazione, partecipazione e progressismo.