Cattiva fine e buon inizio

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

Scrivere la classica letterina di fine anno nel solito motivo buonista non é più da me, poiché ho trovato ne Il Quotidiano di Salerno una location responsabile e attenta, specie da parte del direttore per la pubblicazione dei miei “pezzi”.

Con molti articoli in almeno cinque anni su questa testata, ho dapprima cominciato a segnalare a livello locale qualche urgenza o migliorìa da apportare per lavori di routine, anche indirettamente, come antifona agli amministratori che trovano il tempo di leggerle. Poi ho cercato di contribuire scrivendo di politica internazionale e cultura ad ampio raggio passando per i temi nazionali e ritornare fino alle ancestrali radici della nostra città.

 

Se babbo natale non dimentica di andarsene senza leggere anche queste righe scritte a cavallo tra le due annualità, si ricordi di esaudire o cercare di provvedere affinché nel 2025 politici ed amministratori siano maggiormente consci, così come i giornalisti per una informazione che non sia avvelenata dal dolo parziale,o da secondi fini quando poi siano i primi, in primis, da rivedere e risanare.

 

Augurare a chicchessia pace e bontà come nell’articolo di Carrano per rallegrate buone relazioni, o come fanno un po’ tutti nello speranzoso tentativo di compiacimento ed autocompiacimento sociale, lo dico per esperienza, non é azione fruttifera, visto il ribadirsi di fatti e fattacci di cronaca, in cui cambiano casomai gli attori ma non i risultati, come vorrebbe poi qualche assioma matematico.

 

Dunque caro Babbo Natale ,dillo pure alla befana, infondi presenza e responsabilità, spazzando le ceneri tossiche del secolo passato a cui sono incrostate tante faccende, personaggi e persone, attori e o semplici comparse, tutti umili pastori del presepe da preparare per l’anno prossimo; poiché siamo ad ormai venticinque anni dal nuovo millennio. E in quanto ai re Magi, pure voi, non vi dimenticate della fede, luce e fiducia che vi ha spinto fino a buona destinazione, di difendere gli sforzi e l’attitudine costruttiva di ogni proposito per cui vi siate spesi, essendo voi regali di animo e regali per munificenza; facendo in modo tale che ogni investimento sia umano che materiale progredisca e non contrariamente alle aspettative, dissolto in immature incompetenze.

 

* Ho titolato questo articolo “cattiva fine e buon inizio” perché  altrimenti non avrebbe senso la vecchia lavatrice scaraventata dal balcone dei quartieri popolari, le esplosioni artificiali oramai insensate alle quali assisteremo alla mezzanotte. Il senso di liberazione collettivo dai giorni difficili superati durante l’arco del calendario, va ricordato piuttosto non con abitudini che non appartengono alle nostre vere e veraci tradizioni.

 

 

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