da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

È morto all’età di 94 anni, il docente universitario,giornalista, saggista , critico letterario , Walter Pedullà,intellettuale militante di cultura socialista e a lungo nel consiglio di amministrazione della Rai, di cui è stato anche Presidente dal 1992 al 1993. E’ stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana per meriti culturali. Il cordoglio della Rai con la quale ha operato dal 1977 al 1992 nel Consiglio di amministrazione del Servizio Pubblico, di cui è stato anche presidente dal 1992 al 1993. Nato a Siderno il 10 ottobre 1930, ha vissuto intensamente questo secolo nel nome di letteratura e politica fin dalla laurea in Lettere a Messina. Ha anche insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea a La Sapienza dal 1958 al 2005 . Con il  suo ultimo libro, ‘Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario”.Rizzoli editore, nel 2020 ha vinto  il primo Premio Flaiano speciale di narrativa alla carriera e il premio letterario Carlo Levi per la Sezione narrativa.  La storia lo trascina nelle sue trasformazioni, dal paese rurale, quasi medievale, dove il padre sarto e la madre portano avanti con carattere e ambizione un nutrito gruppo di sette figli. Un paese dove esplode subito la passione politica, quella socialista di Walter ,dalla proverbiale determinazione, che diventa allievo e poi assistente di Giacomo Debenedetti. Per l’Istituto Poligrafico dello Stato ha diretto la collana di classici ‘Cento libri per mille anni’ ,due interamente curati da lui – uno su Italo Svevo, un altro su narratori e prosatori del Novecento – e due in collaborazione con altri: uno sul saggio del Novecento e uno sulla poesia e il teatro del Novecento). E ha anche diretto due riviste da lui fondate nel 2000: ‘Il Caffè illustrato’ e ‘L’illuminista’. Pedullà è stato presidente o membro delle giurie di numerosi premi letterari,Strega, Viareggio, Campiello, Mondello, Scanno, Pen Club, Flaiano, Bari, Penna, Pisa, Aquileia, Coni, Latina, Oriente-Express, Trulli, Crotone, Vibo, Padula, Siderno, Palmi, Locri, Gela, Messina, Taranto. Ha diretto la casa editrice Lerici, ha curato per Rizzoli l’edizione delle opere di Stefano D’Arrigo in cinque volumi e volumi di Italo Svevo, Corrado Alvaro, Antonio Pizzuto, Jolanda Insana, oltre ad aver introdotto decine di volumi di saggistica e poesia. Per i Meridiani di Mondadori ha curato un’antologia delle opere di Malerba. Ha vinto tra gli altri i premi Vittorini, Borgese, Giusti, Locri, Melfi, Adelphi, Regium Juli, Siderno, Cortina, Montesilvano ed ha ricevuto il premio speciale di letteratura in occasione dei Premi Flaiano 2021 per il libro “Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario” (Rizzoli, 2020). Pedullà è autore di numerosi libri di saggistica letteraria, tra cui monografie su Savinio, Gadda, Palazzeschi, Debenedetti, raccolte di saggi centrati su temi generali del Novecento come il futurismo, la neoavanguardia, la comicità, la controcultura, il fantastico, la questione meridionale, l’emarginazione.Nel 2011 ha pubblicato la sua autobiografia letteraria e di critica militante “Giro di vita. Autobiografia di un intellettuale”, mentre è del 2013 “Racconta il Novecento. Modelli e storie della narrativa italiana del XX secolo”, saggio in cui ripercorre le vicende culturali e i mutamenti che hanno segnato il periodo da D’Annunzio al postmoderno. Di recente ha pubblicato “Giacomo Debenedetti, interprete dell’invisibile” (2015) e “Il mondo visto da sotto” (2016).