Per Fondazione Arte Mangone
Barbara Landi
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La Fondazione FAM: “La performance di Fernando Mangone è un esempio di come l’arte possa raccontare storie antiche con uno sguardo contemporaneo”
Ritorna a Paestum Fernando Mangone e vi ritorna, questa volta, con una nuova e avvincente performance dedicata alla celebre scultura romana di Marsia. Questo importante reperto, ritrovato nel Foro ed ora esposto nel Museo Archeologico, nella nuova sezione recentemente aperta dedicata al periodo romano della città, come riferisce il Direttore, Tiziana D’Angelo racconta e raffigura ben più di un mito. Porta ancora i pesanti anelli alle caviglie ma ormai sono privi di catene e rappresentano quindi la libertà politica, sociale ed economica conquistata dai plebei. La performance ha visto l’artista realizzare dal vivo una tela imponente (tre metri per due) che ritrae il Sileno Marsia. Accompagnato da una grande installazione raffigurante cinque posture del Fauno romano, Mangone ha dato vita a un’opera che unisce mito e contemporaneità, confermando il suo stile rivoluzionario e la capacità di trasportare il passato nel presente.
“Ho voluto rendere omaggio a Marsia non solo come figura mitologica, ma come simbolo eterno di ribellione e libertà. La sua storia rappresenta il coraggio di andare controcorrente e di immaginare un futuro nuovo. Attraverso la mia arte, desidero dare voce al passato per ispirare il presente e il futuro.” A dirlo è il Pittore Fernando Mangone
“La performance di Fernando Mangone è un esempio di come l’arte possa raccontare storie antiche con uno sguardo contemporaneo. La nostra Fondazione è orgogliosa di sostenere un artista che con il suo talento e la sua visione unisce passato e presente, portando la nostra cultura oltre i confini nazionali.” Continua Anna Coralluzzo, Presidente della Fondazione F.A.M. ETS
“Fernando Mangone non è solo un artista, è un ponte tra epoche. Conosce la storia e la mitologia come pochi, e sa trasformarle in creazioni che parlano direttamente al nostro tempo. Il Sileno Marsia, sotto il suo pennello, diventa non solo una figura mitica, ma un simbolo contemporaneo, vivo e pulsante. La sua capacità di accostare colori con coraggio e istinto genera opere di straordinaria profondità ed emozione, evocando suggestioni che spaziano dalla Street Art alla Pop Art.” A dirlo è il critico d’arte e curatore della Mostra “Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum” Professore Luciano Carini
La performance ha rappresentato un momento unico di dialogo tra arte, storia e innovazione, rendendo il Sileno Marsia un simbolo senza tempo e confermando Fernando Mangone come una figura innovativa dell’arte contemporanea italiana. La mostra Segni Epocali. Fernando Mangone racconta Paestum” organizzata in collaborazione con i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e la Fondazione Arte Mangone, è visitabile fino al 12 gennaio 2024.