da Antonio Cortese (giornalista)
L’ennesima adunata di protesta e raduno sindacale, oggi, nel 2024, specie in Italia risulta sociologicamente interessante. A differenza dei movimenti dei lavoratori, fino a quaranta anni fa, con reali esigenze di vita, miseria e condizioni umane, la dignità di codesti assembramenti attualmente appaiono ridicoli, immaturi, superati, ma soprattutto e inconsapevolmente per gli “adescati” un richiamo nei centri urbani a semplice favore dello shopping natalizio che ovviamente ringrazia.
I costi economi-sociali di questi picchettaggi in vetero stile sessantottino fanno e faranno inutili buchi nell’acqua perché appartengono a pratiche di una partecipazione politica che non funzione più da anni, e che in verità non è che abbia mai lasciato il segno se non in realtà nazionali con due o tre partiti al massimo ed altrettanti sindacati che davvero riescono ad aggregare questa o quella fazione.
Pertanto oggi lo sciopero anche inteso nel sacrosanto diritto costituzionale termina in una genuina prassi folkloristica.
Il disordine sociale che ne deriva inoltre è peggiore delle sommosse che arrecavano anche danni strutturali ad automobili, traffico viario, dispiegamento di forze dell’ordine e disagi vari. Si perché oggi chi partecipa a tali richiami dimostra di non essere presente e in totale inconsapevolezza o disturbo psichico si fa rapinare da una vera e propria moda, che oltre ad agitare le acque, riporta loro ad una psicologia cieca, come se ancora non esistessero gli attuali mezzi di comunicazione, computer, telefonini e smartphones, compreso l’intero livello di cultura e progresso civile che si sia raggiunto.
I partecipanti che si tuffano nel buio dell’ignoranza in tali processioni per santificare e glorificare un passato che ha tradito ogni promessa fatta dai fautori del sindacalismo a pane e puparuoli, torneranno a casa dopo aver comunque fatto un pò di shopping, in dimore strapiene di elettrodomestici, dopo aver marciato strade ben asfaltate e pavimentate, per aprire frigoriferi pieni più del necessario, acquistato in supermercati iper-forniti di ogni bene, in un quadro che nemmeno un uomo molto ricco del 1900 avrebbe mai potuto permettersi di esperire. In questa era dell’abbondanza per cui il problema non é il reperimento delle risorse ma il relativo smaltimento, gli adepti dell’insoddisfazione pilotata rispondono presente ad un appello di chi incredibilmente gli tira i fili attaccati ai neuroni di un popolo burattino da parte di una tv politicizzata ancora anacronisticamente. Le categorie dei lavoratori se sanno e vogliono farsi capire dal governo non hanno certo bisogno di più di queste transumanze di greggi umane.