La Convention ASI 2024, intitolata “Una Federazione forte che guarda al futuro”, ha rappresentato un momento cardinale per il motorismo storico, tenutasi a Roma il 22 e 23 novembre. L’evento ha registrato una partecipazione significativa dei Club Federati, i cui delegati hanno dimostrato consapevolezza e senso di responsabilità.

da Uff. Stampa

Un apice dell’incontro è stato segnato dall’annuncio della costituzione della Fondazione ASI per il Motorismo Storico. Un iter lungo e complesso che si è finalmente concluso con la formalizzazione di un atto imprescindibile per il consolidamento delle relazioni con le istituzioni, nonché per l’implementazione di un modello gestionale conforme alla normativa della Legge 231. Questo passo strategico apre prospettive altrimenti irraggiungibili, garantendo vantaggi organizzativi e operativi ai Club.
Nel corso della Convention, il talk-show “Futuro remoto del motorismo storico” ha affrontato temi cruciali quali sostenibilità e circolazione. Hanno partecipato, seppur in remoto, l’Onorevole Giovanni Tombolato, consulente del Ministero dei Trasporti per il motorismo storico, e in presenza Davide Bordoni, amministratore delegato di RAM (Società del MIT), Fabrizio Ghera, Assessore ai Trasporti della Regione Lazio, e Mariano Angelucci, Consigliere con delega a eventi, moda e turismo di Roma Capitale. Particolarmente significativo è stato l’intervento di Marco Zela, direttore delle relazioni esterne della RAI, che ha manifestato soddisfazione per l’accordo di collaborazione recentemente siglato tra l’emittente di Stato e ASI.
In un clima di autentica collaborazione, sono stati istituiti tavoli di lavoro per raccogliere le istanze dei Club su questioni quali le modifiche statutarie, le certificazioni e il regolamento della Commissione Club.
Tra i Club presenti, si è distinto il Club Salerno Autostoriche, rappresentato dal presidente Dino Nardiello, che con grande entusiasmo e professionalità ha proposto iniziative innovative per coinvolgere le nuove generazioni nel motorismo storico. Nardiello ha suggerito l’introduzione di corsi di formazione nelle scuole, volti a incuriosire gli studenti e ad avvicinarli alla cultura motoristica, attraverso la scoperta della storia, della tecnica e del patrimonio motoristico italiano. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di avviare programmi di educazione stradale in collaborazione con le scuole guida, presenti su tutto il territorio italiano. Questi corsi rappresentano uno strumento cruciale per educare i giovani a una guida responsabile e sicura, rafforzando al contempo il legame tra passione per i veicoli storici e responsabilità civile.
Il Presidente ASI, Alberto Scuro, ha esordito sottolineando la vocazione dell’ente nel declinare il motorismo storico attraverso innovazione e sostenibilità. “L’Italia è stata culla di eccellenze che dobbiamo mantenere vive e reinterpretare per il futuro. Il nostro obiettivo è trasferire questa passione alle giovani generazioni, valorizzando le storie di coraggio e genialità dei pionieri. Parallelamente, dobbiamo posizionare il motorismo storico come una risorsa per creare opportunità occupazionali di alto livello, con uno sguardo sempre più rivolto alla scena internazionale”, ha dichiarato.

Ha inoltre enfatizzato l’importanza di preservare le radici volontaristiche dei Club, aprendosi tuttavia a una professionalizzazione mirata in settori specifici, ormai imprescindibile per affrontare le sfide future.

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