POLITICA: Patente a punti – Cabine di regia – Centrali uniche di spesa – Comitati di indagine: i simboli dell’Italia che non funziona !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ sempre la stessa storia, non c’è niente da fare, non cambiamo mai; inventiamo di sana pianta delle cose cervellotiche senza renderci conto che sono soltanto dei palliativi composti da chiacchiere su chiacchiere, destinati a naufragare nel breve volgere di qualche giorno.

Questa è la forza della politica nazionale e locale; riuscire a trovare ma solo a chiacchiere tutte le soluzioni possibili non vuol dire che è un pregio, piuttosto è un macro difetto che prima incuriosisce i partner europei e mondiali e poi li scatena contro di noi additandoci come il Paese delle promesse mancate.

Qualche settimana fa mi ha colpito un titolo da prima pagina: “Sud, elogio di Meloni: da fanalino di coda a locomotiva d’Italia” (il mattino – ed. 23.10.24); ad un’attenta lettura niente di nuovo è merso, le solite chiacchiere.

Però in quell’articolo si parlava anche della “patente a punti in edilizia” come il toccasana di tutti i mali a cominciare dal lavoro nero per finire ai presidi di sicurezza; quasi come se la patente a punti fosse stata un’invenzione esclusiva dell’attuale ministro del lavoro dott.ssa Marina Elvira Calderone, senza ricordare che l’ultimo tentativo del 2017 quindi di pochissimi anni fa) era già naufragato miseramente, così come erano naufragati i tentativi voluti dal “Testo Unico Sicurezza” (D.lgs 81/08) per l’attuazione di un Sistema di qualificazione delle imprese e dei Lavoratori autonomi, che viene chiamata in gergo e per analogia con il settore stradale “patente a punti edile”. E ancora il protocollo firmato il 28/7/2011 un importante documento dalle principali associazioni datoriali e sindacali che operano nel settore edile, denominato avviso comune.

Tanti tentativi, almeno a parole, di risolvere il problema che sono presto precipitati nel nulla.

E il problema della igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro continua a permanere in tutta la sua assoluta gravità; ma questo non ferma le chiacchiere che continuano ad invadere l’intero territorio nazionale sotto forma di convegni, lectio magistralis e semplici ma utili incontri che spesso cercano di penetrare anche il mondo della scuola.

Insomma la propensione, tutta italiana, di inventare modelli inefficienti di strutture che naufragano rapidamente sotto i colpi della impietosa realtà .

Ricordate le famigerate “cabine di regia” che dovevano risolvere tutte le problematiche legate alla programmazione della gestione della “cosa pubblica” e che, invece, hanno di fatto creato nuovi e più inquietanti passaggi burocratici nei quali si annidano illegalità e malaffare.

E cosa dire, infine, delle “centrali uniche di spesa” che hanno tolto di mezzo piccoli affaristi di giornata ma hanno creato mostruosi personaggi che amministrano il potere assoluto in forma quasi dittatoriale.

Insomma, niente di nuovo sul fronte della buona gestione della cosa pubblica.

 

 

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