da Angelo Giubileo (avvocato – filosofo)
Il testo della sentenza della Corte Costituzionale, in merito alla legge del governo in materia di autonomia differenziata, preannunciato ieri ma non ancora depositato, esplica, essenzialmente, i seguenti effetti politici.
In estrema sintesi:
1) l’accoglimento parziale del ricorso, facendo salva la costituzionalita’ dell’iniziativa del governo. In pratica, la Corte stabilisce il principio che la forma di governo territoriale dell’autonomia differenziata è compatibile ed è prevista dalla Costituzione;
2) l’annullamento del ricorso al referendum indetto dalla sinistra, quale strumento di contrasto all’azione del governo. Anche se, a tale proposito, formalmente bisogna aspettare la prossima pronuncia della Corte di Cassazione;
3) il rinvio dell’intero disegno di legge in materia – coadiuvato dalla sentenza stessa che ha individuato preliminarmente le mancanze costituzionali e le lacune normative dell’attuale testo legislativo – al riesame del Parlamento.
Nei fatti, pur essendo rinviata l’approvazione e l’operatività del disegno di legge, il governo ha comunque ottenuto un giudizio – preventivo – sulla costituzionalita’ dell’iniziativa, depotenziando in pratica l’uso, politico, dello strumento di un eventuale e successivo ricorso referendario.