Aldo Bianchini
SALERNO – Quella che era nata come una semplice stradina di periferia si è rapidamente trasformata in un vialone che si accinge a diventare una sorta di “decumano” per l’immediato futuro in un mondo articolato e difficile come quello della nautica da diporto.
Mi riferisco al “BOAT SHOW” di Salerno giunto alla 8^ edizione svoltasi dal 1° al 5 novembre 2024 nello splendido scenario del “porto Marina d’Arechi”, trampolino di lancio in quello che viene definito “international pleasure boating”.
C’è molto ancora da lavorare, questo il suo pigmalione Agostino Gallozzi, la sa benissimo; ma la volontà e gli strumenti per progredire ci sono proprio tutti, e tutto lascia prevedere un radioso futuro non solo per la manifestazione salernitana ma un po’ per tutta la nautica diportistica italiana sotto la imponente spinta di un profondo conoscitore della materia come il capitano d’industria Gallozzi.
I NUMERI del 2024: Con un bilancio finale estremamente positivo il presidente Gallozzi si presenta in conferenza stampa più che mai orgoglioso del successo. Circa 45mila i visitatori che hanno affollato il molo di Marina d’Arechi nei cinque giorni del Boat Show; tra questi anche moltissime persone che per la prima volta si sono affacciate al mondo della diportistica. L’alta qualità delle 241 imbarcazioni esposte ha fatto il resto.
ACCOGLIENZA: Come già scritto in precedenza va di nuovo rimarcata l’altissima professionalità di tutti gli addetti all’accoglienza, nel segno di una cultura che viene da lontano. Io personalmente ho visitato quasi tutti i boat show della Florida e posso affermare, senza timore di smentite, che la professionalità del Gallozzi Group è davvero difficile da trovare, finanche nel mitico boat show di Fort Lauderdale nei pressi di Miami. In quei posti c’è una prevalenza commerciale diretta rispetto all’elegante accoglienza, senza doppi fini, che si riscontra a Marina d’Arechi.
IL FUTURO: La prossima edizione si articolerà su nove giornate di esposizione (dal 1° al 9 novembre 2025) di circa 500 imbarcazioni (quasi il doppio di quelle esposte quest’anno) per tutti i gusti.
Salerno deve andare giustamente orgogliosa della risonanza che, in campo nazionale e internazionale, ottiene in virtù dei ripetuti successi conseguiti di anno in anno dal suo “Show Boat”, fortemente voluto e molto egregiamente organizzato dal Cav. Gallozzi. A ragin veduta, il Direttore Bianchini, anche in virtù della sua diretta esperienza di quanto avviene in Florida, esalta l’eccellente organizzazione e le peculiari caratteristiche del salone nautico salernitano.
È necessario però che anche l’ambientazione circostante sia di pari livello.
Le critiche condizioni delle strade di accesso (Lungomare C.Colombo e S.Allende), la presenza di alcuni mini grattacieli in parte non completati, isolati dal contesto e tuttora circondati da una diffusa vegetazione spontanea, la poca cura con cui sono tenute altre componenti dell’arredo urbano, ancora non contribuiscono ad annullare il marchio di “periferia” a tutta quell’area.
Innegabile quindi è l’impressione negativa su chi arriva per visitare il Salone Nautico.
Anche io ho una avuto l’opportunità di visitare la Florida, sia pure nella lontana estate del 1963, spingendomi addirittura fino a Key West con una, allora avveniristica, Buick con cambio automatico. Arrivando dal mare, lo skyline dei grattacieli faceva presagire ordine e razionalità. A terra poi, le strade cittadine, in centro e in periferia, erano ben curate, il traffico – sostenuto ma non caotico – risultava agevole e scorrevole, si intuiva la presenza di cantieri aperti per lavori o manutenzioni, ma non erano eccessivamente invadenti. Tutto ispirava quindi un senso di ordine e tranquillità.
Non so se persistono ancora queste situazioni “idilliache”.
L’augurio è che il Salone Nautico di Salerno possa già dalla prossima esposizione aspirare e ottenere situazioni al contorno più confacenti ai suoi standard di alto livello e veramente encomiabili.
Amm. Gaetano Perillo