VILLA CARRARA: la storia sconosciuta

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “Metti una mattina in barca ed una settimana in villa”, potrei sintetizzare con queste poche parole la storia, più o meno recente, di come poteva essere il destino di Villa Carrara e non lo è stato.

Ovviamente alle predette poche parole bisogna aggiungere la location da sogno di Panarea (una delle più belle isole Eolie), la famosa barca a vela dell’on. Massimo D’AlemaIkarus”, lo yacth del compianto avv. Leonardo Calabrese (“Caleo” costo di 12miliardi di vecchie lire) e la mega villa dello stesso ex patron della sanità privata salernitana.

PANAREA: Panarea è un’isola italiana appartenente all’arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia. Amministrativamente appartiene a Lipari, comune italiano della città metropolitana di Messina, di cui costituisce una frazione di 241 abitanti, suddivisa nei centri di San Pietro, Ditella e Drauto. Insomma un posto da sogno, soprattutto il porticciolo dove sovente, in estate, attraccano yacht veramente strabilianti e dal costo elevatissimo. In quel contesto la barca di Calabrese non sfigurava, così come lo stesso Ikarus di D’Alema (venduta da qualche anno).

IL FATTO: Grazie al compianto Leonardo Calabrese sono il depositario di tanti segreti, anche cattivi, di tantissimi personaggi salernitani che ancora oggi dettano legge. Dunque il fatto. Dopo una tremenda tempesta estiva il sole caldo investe il porticciolo di Panarea in cui qualche ora prima è stato costretto a riparare lo yacht a vela di D’Alema che da poco ha lasciato la presidenza del Consiglio dei Ministri. Due ragazzini (i figli di D’Alema) si affacciano sul terrazzino per ammirare lo yacht ormeggiato a fianco (quello di Calabrese); una intelligente signora (all’epoca compagna di Calabrese) nota i ragazzini e si rivolge loro invitandoli a visitare la barca. La signora non sa chi sono quei ragazzi, lo scopre qualche minuto dopo quando uno stuolo di agenti di scorta li blocca per riferire ai coniugi D’Alema dell’invito ricevuto dai ragazzi. Rapide le consultazioni telefoniche con Salerno, direttamente con De Luca che rassicura il potentissimo D’Alema sull’affidabilità di Calabrese. I ragazzi scendono guardati a vista dalla mamma ed entrano nel mega yacht; intanto le due signore si scambiano parole di convenienza ed è così che la compagna di Calabrese scopre che sta parlando con Linda (moglie di D’Alema). Sul posto si precipita subito l’avv. Calabrese che invita il potente politico nella sua mega villa; la famiglia di Massimo D’Alema sarà ospite per una settimana.

L’AMICIZIA: Tra la famiglia D’Alema e la famiglia Calabrese nasce una corposa amicizia non voglio dire amicizia, ma siamo lì) con rispettivi successivi inviti a Roma ed a Salerno. Soprattutto tra Linda e la compagna di Calabrese sembra essere nata un’affettuosa e sincera corrispondenza di idee e di valori. Di conseguenza migliora anche il rapporto tra il sindaco Vincenzo De Luca e l’imprenditore della sanità privata Leonardo Calabrese sotto l’attenta regia di Massimo D’Alema.

LA TELEVISIONE, L’EX OSTELLO e VILLA CARRARA: All’epoca gli interessi di Calabrese andavano oltre la sanità privata ed invadevano il campo della televisione privata (Quarta Rete Tv) e soprattutto della destinazione dell’ex Ostello della Gioventù e di un palazzo nella zona dei Villini Svizzeri di Pellezzano (per il primo cambio di destinazione d’uso, e per il secondo il completamento strutturale varito) e dell’interesse di Calabrese di avviare una fondazione (in memoria del padre) da insediare nella famosa Villa Carrara. Le trattative furono serrate e Calabrese per il richiesto cambio di destinazione d’uso dell’ex ostello, del palazzo e per la nascita della Fondazione offrì la sua disponibilità per restaurare l’intera villa di Pastena a sue spese. Qualche tempo dopo se ne discusse a margine di una cena ufficiale offerta dall’allora sindaco di Giffoni V.P. (Ugo Carpinelli) in onore di Massimo D’Alema; a quella a cena ero presente anche io con il mio fidato Mario Lo Bianco (responsabile tecnico di Quarta Rete Tv). Ovviamente io non presi parte all’incontro ristretto tra D’Alema, Carpinelli, De Luca e Calabrese. Fatto sta che qualche tempo dopo fui incaricato di scortare il noto giornalista Pino Nazio (che all’epoca era il riferimento di D’Alema nel mondo della televisione, soprattutto di RAI/3) che si trovava a Salerno per una puntata di Chi l’ha Visto andata in onda dal porto commerciale; lo feci pensando che ormai l’accordo tra Quarta Rete – Rai/3 era cosa fatta. Insomma quasi come se da quel momento da direttore di Quarta Rete avrei dovuto fare riferimento a Nazio per ogni esigenza della tv di Calabrese.

CONCLUSIONE: Non so perchè (anzi io lo so ma non lo dirò mai) tutto questo mega progetto D’Alema – De Luca – Calabrese naufragò in men che non si dica e le divergenze caratteriali e politiche tra De Luca e Calabrese ritornarono prepotentemente a galla. L’amicizia, invece, tra D’Alema e Calabrese proseguì. Di quella sera al porto di Salerno ricordo il freddo da brividi che avvolse sia me che Mario Lo Bianco.

Chissà, forse, se quel progetto fosse andato in porto probabilmente anche il destino di Villa Carrara sarebbe stato molto diverso.

One thought on “VILLA CARRARA: la storia sconosciuta

  1. Questo episodio,ovviamente ignoto alla più parte di noi ” normali” cittadini mi fa pensare che in realtà siamo diamo solo marionette mosse da burattinai mantenuti da noi !
    P.S. Era d’estate,ad Amalfi, ed accanto al mio modesto “Martinica” approdò la barca di D’Alema. Quando,dopo qualche giorno salpando verso altri lidi mi chiese se sapevo di posti belli da vedere nelle vicinanze, gli suggerii Paestum,ovviamente!
    Lui rispose: ” Grazie,ma cosa è?”☺️

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