TRIBUNALE VECCHIO: che fare ? … risponde Antonio Cammarota

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel dibattito sulla destinazione finale del vecchio palazzo di giustizia (Tribunale) di Salerno irrompe a piè pari Antonio Cammarota (figlio d’arte, storico consigliere comunale, presidente Commissione Trasparenza in Comune e noto avvocato del foro di Salerno); lo fa nel corso della trasmissione televisiva “La sesta ora” brillantemente condotta dl giornalista Peppe Leone sul canale n. 82 – Seitv.

Geniale, a mio avviso, la proposta che lancia Antonio Cammarota; una proposta che racchiudendo alcune delle maggiori ipotesi in campo che fa passare sotto la denominazione di “2° palazzo di città” in grado di comprendere nell’unica grande struttura (dalle imponenti facciate che nel bel mezzo del centro di Salerno si infila tra Corso Garibaldi – Corso Vittorio Emanuele – Via dei due principati e via Diaz, come dire la storia di Salerno) una interessante varietà di attività, istituzionali e non, che possano davvero rappresentare il cuore pulsante della città andando ad allargare, mai sostituire, anche gli spazi fisici necessari al 1° palazzo di città per meglio autoreferenziarsi in Campania, In Italia e nel Mondo. Del resto l’avv. Cammarota già nel febbraio 2021 aveva sollecitato, per iscritto, il sindaco e il presidente del consiglio comunale  convocare una seduta monotematica del C.C. sulla destinazione dell’ex tribunale.

IL PALAZZACCIO: Il palazzo del Tribunale fu edificato nel 1934, tra i due corsi di Salerno su progetto urbanistico degli architetti Ernesto Donzelli e Nicola Cavaccini. L’edificio risente, nella propria architettura in stile fascista, di quella “romanità” e della conseguente ideologia imperiale che prevedeva scenografie esterne ed interne di grande impatto visivo, molto presenti anche negli austeri arredi dell’epoca; un palazzo che trasmette ancora oggi l’immagine di una giustizia che non c’è più e che potrebbe davvero rilanciare l’immagine dell’università e porla tra i grandi atenei del nostro Paese. E ci sono anche molti altri edifici pubblici da poter utilizzare, soprattutto nella zona orientale della città.

LA PROPOSTA DI CAMMAROTA: Cammarota ha parlato innanzitutto delle tradizioni e delle radici della salernitanità che dovrebbero essere rappresentate a vario titolo nel maestoso edificio:

  • Tradizioni secolari
  • Scuola medica salernitana
  • Università (almeno il rettorato)
  • Museo dello sbarco
  • La biblioteca di Villa Carrara
  • ecc.

Ritorna, quindi, anche nella interessante proposta dell’avv. Cammarota l’esigenza che l’università (un tempo nel centro cittadino) debba essere rappresentata proprio nel palazzo che, per decenni, ha rappresentato la giustizia in senso lato; un po’ come prefigurava l’on. Piero De Luca già alla fine del 2020 quando lanciò l’idea di trascinare almeno il Rettorato nell’ex palazzo di Giustizia.

Qualche volta in passato io e Antonio ci siamo ritrovati su posizioni diverse ma sempre nell’esercizio legittimo e corretto della politica e dell’informazione; questa volta, senza alcun infingimento, devo riconoscere la validità della proposta lanciata dl presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Salerno.

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