DE LUCA: il Vallo di Diano e la politica non politicante

 

Aldo Bianchini

SALA CONSILINA – Erano tutti lì ai suoi piedi (c’ero anche io tra loro), sabato mattina 26 ottobre, non fosse altro che per l’altezza del palcoscenico dello splendido teatro comunale “Scarpetta” di Sala Consilina; un canonico piccolo ritardo fisiologico (ma non è da De Luca !!) e poi via allo show di solido stampo deluchiano che ci accompagna da quel lontano 2 luglio 1993 quando, con grande sorpresa, annunciò al mondo di dimettersi da sindaco di Salerno (sul cui scranno era stato adagiato dalle pavide mani dell’ex ministro Carmelo Conte e dell’ex sottosegretario Paolo Del Mese nel corso del consiglio comunale del 22 maggio ‘93) perché voleva la consacrazione del popolo e non di quella politica becera e ladrona che fino  quel momento aveva dominato Salerno e la sua provincia.

Sotto lo sguardo attento di tutti i sindaci deluchiani e dei due consiglieri regionali, a distanza di più di trentuno anni, ieri mattina, ha sostanzialmente richiesto nuovamente l’appoggio del popolo-elettore per poter continuare a combattere le sue battaglie per il popolo in nome del popolo che, ha detto, è assolutamente sovrano.

In buona sostanza, oltre a rilanciare tra le righe la campagna elettorale per le regionali di fine  2025, ha offerto un lezione di politica non politicante con al centro i temi di grande interesse popolare, quali l’economia differenziata e il terzo mandato.

ECONOMIA DIFFERENZIATA – SANITA’ & SCUOLA:     Per l’economia differenziata è stato, come al solito, chiarissimo e diretto richiamando tutti alla lotta armata contro chiunque voglia sostenere una legge iniqua che potrebbe essere la causa di ulteriori spaccature tra nord e sud. Una posizione assolutamente condivisibile, anche perché spiegata nei minimi dettagli, ma in leggero contrasto con le sue stesse precedenti posizioni con le quali addirittura la invocava per poter dimostrare i contenuti e i valori delle sue azioni politico-sociali-imprenditoriali. Per la sanità ha snocciolato il problema con grande maestria partendo dai dati e dalle cifre in un attacco senza pari contro chi dimostra demenza invece di intelligenza a livello governativo. Rispetto a tutte le regioni la Campania è in largo vantaggio. Infine, la scuola pubblica, secondo De Luca rimane di importanza primaria per la formazione dei giovani in lungo e in largo per tutto lo stivale.

TERZO MANDATO: Intelligentemente ha cavalcato l’onda che gli è stata offerta da tanti suoi alleati, a cominciare dai Popolari & Moderati (di Aniello Salzano), che hanno avvertito il PD romano che “le cose campane si decidono in Campania” a cominciare dal terzo mandato per finire alla sanità. Lo sappiamo tutti che il governatore oltre ad essere un “kaimano” è anche, se non soprattutto un ottimo “comunicatore” con notevoli doti di affabulatore, ma sabato mattina ha superato se stesso quando dal palco del tetro Scarpetta, mutando addirittura i tratti somatici, si è rivolto alla platea per investirla di grossa responsabilità perché è al popolo che competono le scelte definitive ed irrevocabili.

SLANCIO POPOLARE: Lui è lucano, e come tutti i lucani o amano o odiano. E la terra del Vallo di Diano certamente la ama e non solo perché ha contrassegnato l’inizio della sua carriera politica fin  dagli anni ’60 con le lotte per le quote latte. Ha saputo avvolgere la platea, per conquistarla, in un sorta di amarcord felliniano partendo da molti aneddoti, quelli che piacciono alle platee, anche a costo di ripetersi metodicamente ma non in tempi ravvicinati.

Teatro Scarpetta pieno e successo assicurato; lunghi e sentiti gli applausi che lo hanno accompagnato in questa sua ennesima performance.

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