BANCA MONTE PRUNO: una macchina “quasi” perfetta per la comunicazione

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Diciamo subito che la “macchina perfetta” ancora non esiste e, orse, non esisterà mai; e questo vale per tutti gli ambiti in cui viene messa in piedi una macchina, si essa comunicativa che organizzativa.

Con quest editoriale intendo soffermarmi sulla “mostruosa macchina mediatica” messa in piedi già da qualche anno per volere esclusivo del direttore generale della Banca Monte Pruno “Michele Albanese”; una macchina che ci ha abituati a prendere atto, quasi quotidianamente, delle performance, spesso di ottima qualità, che la BMP riesce a registrare ormai in tutti i campi; dalla politica allo sport, per finire al mondo dell’economia, finanche all’università ed alla scuola.

E in questo modello comunicazionale molto difficile (che può farti crescere ed anche precipitare) la figura del direttore generale Michele Albanese si staglia in un forma perfetta ed assolutamente centrale, tale da superare ogni difficoltà con l’affermazione totale verso le figure che pure emergono dagli altri istituti bancari a noi più vicini sia tra le BCC che tra quelle nazionali; non c’è paragone, Albanese giganteggia da vero leader e coglie sempre il nucleo centrale di ogni problema, spesso dando lezioni anche dai grandi network del Paese come dalle Università di mezzo mondo, fino a Washington; per indicarne solo qualcuna.

Addirittura dalla capitale statunitense è arrivata la notizia dell’assegnazione, presso la prestigiosa cornice del  Café Milano di Washington  (per l’11esima edizione) del Premio Eccellenza Italiana, un evento che dal 2014 celebra il talento, la creatività e il merito di persone e aziende italiane che si distinguono per innovazione e coraggio: il premio, ha detto il suo creatore Massimo Lucidi, è per chi crede e per chi lavora con entusiasmo, per chi nonostante le difficoltà e le delusioni sorride al futuro, perché lavora con il prossimo, per il prossimo e per il bene delle proprie comunità. Tanti di questi sono gli italiani in Italia e nel mondo.

Un’attestazione che racchiude in breve il modello operativo con cui il d.g. Michele Albanese si è mosso con grande abilità nel corso di tutta la sua vita professionale nel campo della finanza e dell’economia e guida “un’azienda” (non un semplice istituto bancario) che ha portato in pochi anni da una piccola banca di paese al ruolo di una banca con una precisa posizione a livello nazionale; una posizione molto lontana da quella ereditata tanti anni fa, nel borgo di Roscigno, che consente oggi alla BMP di vivere di luce propria.

Ebbene, come dicevo in apertura, quasi quotidianamente prendiamo atto delle concrete – razionali e penetranti performance della BMP e del suo direttore generale; performance che vengono pubblicate da tutta la stampa scritta- radiofonica e televisiva della nostra provincia, con molteplici puntate in campo regionale e nazionale; ma poi il fenomeno si ferma lì: i media pubblicano le notizie e non vanno oltre, cioè non le approfondiscono mai.

Eppure sono tante le performance della BMP e del suo d.g. che andrebbero, invece, non soltanto pubblicate ma anche commentate, come meriterebbero.

Solo per portare un esempio concreto mi piace ricordare a tutti l’interessante contenuto del messaggio di Albanese al mondo della scuola per l’anno 24/25: Ogni anno scolastico rappresenta un capitolo nuovo e importante nella vita dei nostri giovani, un’occasione per imparare, crescere e costruire le basi del loro futuro. So che non è sempre facile, ma ogni difficoltà è un’opportunità per diventare più forti e più determinati. La scuola non è solo un luogo dove si imparano nozioni, ma è anche il contesto in cui si formano legami, si sviluppano passioni e si scoprono talenti. È il luogo dove ognuno può iniziare a tracciare il proprio cammino verso i sogni più grandi.

Poche parole che hanno colto nel segno; poche parole pronunciate con il giusto piglio della consapevolezza, dell’autorevolezza, dell’esperienza e con la coscienza di chi ha a disposizione uno strumento finanziario di alto livello e vuole con esso contribuire al rilancio della scuola come fondamenta della crescita dei giovani e per il loro avvio verso le classi dirigenti del futuro.

Un messaggio fondamentalmente istituzionale e molto lontano dalle chiacchiere che la politica spreca ogni giorno di più.

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