Una delle doti maggiori di una persona è l’umiltà che non significa arrendevolezza e sciatteria ma conoscenza dei propri limiti,il Ministro della Giustizia,On. Carlo Nordio, ambasciatore della gentilezza nel mondo, è stato insignito di un attestato di benemerenza ,un riconoscimento che il Movimento Italiano per la gentilezza assegna una volta all’anno a personalità che si sono distinte nell’esercizio della gentilezza, nell’ambito della undicesima assemblea del World Kindness Movement, a Palermo, Palazzo dei Normanni,con la motivazione : “All’Illustre Signor Ministro On. Carlo Nordio, il cui agire è intriso da grandissima dedizione e spirito di servizio, da una visione illuminata della “giustizia” riscontrabile nella sua prassi operativa protesa a rispettare la dignità dei cittadini e degli operatori di giustizia. Permeato da quella proprietà d’animo che è virtù integrante dell’etica ovvero la gentilezza, definita da Schopenhauer come preoccupazione genuina e profonda per gli altri. Essa riflette dunque una comprensione della preziosità della vita e della sua imperfezione, cifra di una personalità testimone di autentici sentimenti di rispetto verso tutti”. Il Guardasigilli commosso e orgoglioso ha ringraziato gli organizzatori sottolineando che “ la gentilezza, dovrebbe connotare ciascuno di noi, vedere nell’altro un proprio fratello, essere coscienti dei nostri limiti, fissati dall’imperfezione del nostro intelletto. Da questa consapevolezza deve derivare la modestia, e da essa, appunto, la gentilezza. Una delle doti maggiori che una persona può avere è l’umiltà che corrisponde alla conoscenza dei propri limiti. La cultura insegna la limitatezza delle nostre facoltà e a non essere mai prevaricatori rispetto al prossimo perché per quanto si possa essere ricco, potente ed erudito, la vera saggezza consiste nella consapevolezza di questi nostri limiti”. In pratica al ministro della Giustizia On. Carlo Nordio , viene riconosciuto “un agire intriso da grandissima dedizione e spirito di servizio, da una visione illuminata della giustizia riscontrabile nella sua prassi operativa protesa a rispettare «la dignità dei cittadini e degli operatori di giustizia”.La gentilezza, qualità nobile, rara , ha in sé un forte potenziale, è un elemento essenziale dal quale possono prendere vita relazioni sane e virtuose. Praticare gentilezza, trattare gli altri in modo delicato, ci fa essere più felici, migliora il clima in cui viviamo e apporta un generale benessere psico-fisico. Salutare, sorridere, essere predisposti al dialogo, porsi in modo educato sono azioni che ci fanno apparire gentili agli occhi degli altri. La gentilezza crea connessione, empatia, rasserena e accoglie, ci fa sentire capiti,migliora il benessere di chi li compie questi atti di gentilezza.