Aldo Bianchini
SALERNO – Dopo le ultime esternazioni del governatore De Luca sulla possibilità di un “terzo mandato” per la corsa alla presidenza della giunta regionale (elezioni previste per l’autunno del 2025) sono scesi in campo (e questo vuole la politica dai politici) i tre rappresentanti del gruppo consiliare nel comune di Salerno: Aniello Salzano (coordinatore Popolari e Moderati a Salerno), Giuseppe Zitarosa (capogruppo consiliare nel Comune capoluogo) e Barbara Figliolia (presidente della Commissione Politiche sociali sempre al Comune di Salerno).
Il ragionamento portato avanti dai tre mi sembra assolutamente accettabile sotto tutti i punti di vista; anche perché spesso i tre, pur rimanendo sempre saldamente in maggioranza, hanno dimostrato di non aver mai portato il cervello all’ammasso (come fanno quasi tutti !!) nelle “falangi deluchiane” e di essere riusciti a far tornare sui propri passi anche il diavolo, per non dire semplicemente il kaimano.
Del resto i tre hanno fatto e fanno politica nel ricordo di “C’era una volta la politica”, e non solo per parafrasare il libro scritto dall’immarcescibile Pierferdinando Casini che in fatto di politica ne sa una più del diavolo, quindi anche del governatore nostrano; e pongono, i tre, una condizione condivisibilissima per offrire al governatore la possibilità del terzo mandato per non interrompere un’esperienza più che positiva: “Sul governatore si pronuncino i cittadini e l’intera coalizione”.
Intendendo con questo messaggio che potrebbe anche essere sufficiente lo svolgimento di regolari primarie di maggioranza per evitare un complesso iter referendario e per mettere Elly Schlein di decidere con maggiore tranquillità; proprio Lei che non è stata eletta dagli iscritti al PD ma da una moltitudine silenziosa che si è voluta anche divertire per mettere fuori gioco gli apparati di partito, che facevano capo a Stefano Bonaccini, a causa o grazie alla colossale idiozia delle primarie aperte che hanno consentito (per fare un esempio !!) a me, come a tanti altri, di votare pur non essendo mai stato iscritto al PD e mai e poi mai aver condiviso il percorso politico di quel partito. E mi sono divertito.
In merito al contenuto del comunicato diffuso dal gruppo “Popolari e Moderati” mi è piaciuto molto il seguente passaggio: “Ebbene, se lo dice Casini che occorre un ritorno alla politica, bisogna credergli. Se si volesse dare una rappresentazione plastica al suo pensiero, sarebbe sufficiente fotografare la querelle di questi giorni tra il Partito Democratico e il Presidente Vincenzo De Luca. Sia ben chiaro, non è nostro costume mettere il naso nelle vicende interne di un altro Partito, ma il braccio di ferro tra le regole del PD e le intenzioni di De Luca stavolta, però, riguarda anche noi. Non solo gli iscritti del PD, ma anche gli altri partiti della coalizione e, direi, gli stessi cittadini campani. È in gioco, infatti, il futuro della Campania! È mai pensabile, quindi, che il PD possa decidere di scrivere la parola fine ad una esperienza di governo regionale, di opporsi ad un nuovo mandato all’uscente senza interpellare gli altri membri della coalizione, senza prendere poi in considerazione le opinioni dei cittadini che lo hanno eletto con il 70% dei consensi? Le decisioni e la scelta, i suggerimenti ed i consigli, possono mai competere a chi non vive la Campania e i suoi problemi, ossia ai Commissari Misiani e Camusso, bergamasco il primo, milanese la seconda? Le sorti e il futuro della nostra Regione si decidano qui e non nelle sedi romane!”.
Non resta che sperare al ritorno, per davvero, della politica senza dilettanti allo sbaraglio, senza improvvisazione e soprattutto con tante competenze.
Commento l’articolo la rarissima volta che non sono d’accordo con l’analisi del direttore: “se lo dice Casini””…se lo dice Salzano”” a mio avviso sono deduzioni su dichiarazioni da parte di chi non significa niente da dieci anni nel primo caso, e poco orgoglio di ritorno cittadino nel secondo, anche adeguandosi ad un sistema che non é della propria matrice politica ma scelta di comodo.
L’alternanza democratica, va sempre ricordato, é l’aut aut che si oppone a qualsiasi alibi di riproposta seppur intellettuale.