Antonio Iannone continua coerentemente, forse da solo, la lotta al sistema deluchiano. 

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

Il governatore ha dichiarato che oramai il suo ex partito non “esiste in natura”.  Rinnegandosi racimola e difende la pletora di sostenitori che non si arrende ad un ciclo esaurito specialmente per un valore, quello dell’alternanza democratica, che di logica e buon senso varrebbe nei paesi civili.

 

In consiglio comunale anche la giovane e bella del Consiglio Claudia Pecoraro combatte lo status quo sedimentatosi nel salone dei marmi per questioni di normale amministrazione;  negli ultimi due semestri infatti altri oppositori al feudalesimo piddino sono pochi e poche le esternazioni di quei solitari paladini che erano Celano con tentativi accennati da Cirielli ed altri altrove come Casciello, arresisi all’andazzo, per noia, per rinuncia alle polemiche o per semplice e soddisfatta consolidazione propria.

 

La notizia-dichiarazione da palazzo santa lucia é apprezzabilissima, ma a seguire  il pronto attacco di Iannone tiene viva la reazione a nepotismi legittimati da un seguito confuso tra vigliaccheria e cieco vassallaggio anche negli organi di informazione. Il militante missino pochi mesi fa già denunciò come me le anomalie di certi incarichi a partire dal cocco di famiglia, per una prassi che se era democristiana o di altro colore partitico sarebbe stato necessario un team di mani pulite.

 

Personalmente poi dispiace che il partito socialista di Maraio regga la gonnellina al gioco in piena contraddizione agli ideali anche programmatici di cui starebbe a resuscitarsi nell’intero stivale.

 

Anche io per molte parti politiche sono un rinnegato, infatti Vicienz’a funtana da quando andò a Montecitorio abbandonò la città in una situazione dove le grandi opere sembrano dormire sonni distratti, le fontane stesse non zampillano più e a parte le esagerazioni alla Bohigas (quando abbiano tanti architetti anche più capaci) non sembra che Salerno viva di luce propria come quindici anni fa almeno, con fiori nelle aiuole ed una vita sociale invidiabile.

 

Non é una impressione nostalgica e soggettiva se la movida é calata come per i successi di pubblico di Salerno letteratura o Linea d’ombra ed altre kermesse;  saranno i segni del tempo e la “metropolizzazione”si sta compiendo con un notevole sviluppo di quella che una volta era la zona industriale e oggi più commerciale e di edilizia civile. Senza dimenticare l’appello ad economizzare in linea locale i capodanni in cui si spendono e sperperano soldi pubblici per cantanti che comunque si vedono ogni giorno in tv. Molte altre dinamiche proseguono bene, per carità, ma Iannone questa carità fa bene ad additarla come cattivissimo esempio di assenza di valore, merito e produttività.

 

A conferma di quanto scritto si aggiunga infine pari constatazione da parte dell’ex rettore Tommasetti. Poche ore fa infine, chi ha detto che il Pd non esiste più ha arroccato la torre sulla scacchiera aggiungendo egli stesso finalmente che il terzo mandato é “una cagata pazzesca”.

 

 

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