ALFIERI: l’avv. Giovine risponde all’avv. Falci sul caso Alfieri-Memoli

Aldo Bianchini

SALERNO – Ricevo, e con piacere pubblico, il pensiero del notissimo avvocato penalista Carmine Giovine del foro di Salerno; un pensiero che entra a pieno titolo nel dibattito che giorno dopo giorno sta crescendo su questo giornale per il caso giudiziaria che ha travolto l’avv. Francesco Alfieri  (presidente della Provincia e sindaco di Capaccio) finito gli arresti in carcere la mattina del 3 ottobre scorso.

L’avvocato Giovine ha manifestato il suo pensiero direttamente all’avv. Giovanni Falci che, sempre su questo giornale, aveva scritto un lungo articolo dal titolo “”A PROPOSITO DI COERENZA: VILLANI-ALFIERI, IMPUTATI A CONFRONTO”” (pubblicato l’11.10.24)  commento di un precedente articolo scritto dall’avv. Salvatore Memoli (titolo ALFIERI: i fatti parlano chiaro del10.10.124) nel contesto del quale veniva accentuata la presunta responsabilità penale di Alfieri.

Nel suo intervento l’avv. Falci aveva anche richiamato un precedente articolo dell’avv. Memoli (La Verità di Angelo Villani del 27.09.24) che, sempre secondo Falci, evidenziava una disparità di trattamento giornalistico tra Alfieri e Villani; il primo indagato-arrestato sulla scorta di indagini preliminari ancora tutte d provare, e il secondo destinatario già di una sentenza di 1° con condanna a 12 anni di carcere (  attesa della sentenza di appello che dovrebbe esserci già nelle prossime settimane).

Ebbene, in questo dibattito a carte scoperte, si è infilato intelligentemente l’avv. Carmine Giovine (collega di Falci e amico-difensore di Memoli) per esprimere il suo personale pensiero sulla vicenda; un pensiero che appare assolutamente equidistante tra le parti in causa; anche se in tutta onestà lo scritto di Giovine potrebbe essere stato influenzato (seppure leggerissimamente !!) dal rapporto di antica amicizia con Memoli, e questo semplicemente per rimanere in tema di etica-amicizia “rectius” pur evocata dall’avv. Giovine.

Ecco cosa ha scritto Giovine a Falci:

SALERNO – Ho letto con la dovuta attenzione, non sola la tua, giuridicamente corretta, valutazione, ma anche gli articoli menzionati, ed in un verità sussiste la disparità di giudizio sui due personaggi e ritengo che per Villani, probabilmente l’ etica, rectius la stima oppure l’ antica amicizia abbia condizionato il giudizio, memore delle aggressioni giudiziarie di cui è stato vittima Salvatore, tutte risultate infondate e concluse con assoluzioni, (chi scrive è stato il suo difensore). Per concludere il citato art 27 Costituzione, deve essere sempre la necessaria ed insostituibile guida d’ applicare non solo nei giudizi, ma soprattutto nelle aule giudiziarie e le sentenze devono essere certezza di colpevolezza, al di là di ogni ragionevole dubbio. Purtroppo sovente si sta verificando una pericolosa distorsione del giudizio, specialmente nei P M, che per giustificare un’ indagine, quanto meno insufficiente, si avvalgono di scorciatoie esegetiche di natura etica. Orbene quando la norma etica invade quella giuridica, inevitabilmente, si determina la morte del giusto processo e delle norme Costituzionali e processuali, garanzia ineludibile dello Stato di Diritto. f.to: Avv Carmine Giovine.

Ringrazio l’avv. Carmine Giovine per la fiducia accordatami con l’affidamento del suo pensiero da 8nserire nel sano dibattito pubblico che si sta evolvendo su questo giornale.

Sano, professionale e necessario dibattito; che ovviamente continua

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