Aldo Bianchini
SALERNO – La lettera inviata dalla sig.ra Anna Rita Francesca Ascione al quotidiano Il Mattino (pubblicata il 6 ottobre scorso) in cui parlava del miracolo sanitario prodotto di medici della Torre del Cuore a tutto vantaggio di suo marito Romolo Della Calce (originario di Castiglione del Genovesi), lettera commentata su questo giornale il giorno successivo 7 ottobre u.s., aveva provocato la risposta piccata di una nostra lettrice L.S.M. dando il via ad sequenza di interventi, dalla vicenda positiva di prevenzione di Giovanna all’escalation in campo mondiale delle qualità del prof. Maffulli che è fuggito tempo fa dal Ruggi per via delle famigerate flessioni imposte i suoi allievi.
Ne è nato un dibattito, ospitato da questo giornale, che giorno dopo giorno cresce grazie anche agli interventi di alcuni medici che hanno operato, o operano, nel Ruggi e più specificamente nella famosa “Torre del Cuore” tenacemente voluta, è bene ricordarlo, dal prof. Giuseppe Di Benedetto.
E’ la volta di un ex dirigente dell’AOU (Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona) di Salerno che mi scrive riservatamente e della cui lettera pubblico a stralcio alcuni brani per meglio capire i problemi affrontati, tempo fa, dalla mamma della sig.ra L.S.M.:
“”Buongiorno direttore, le scrivo in privato queste poche righe di commento alla lettera della signora LSM, che esponeva le vicissitudini sanitarie capitate alla madre … L’impianto e la sostituzione dei pacemaker e dei defibrillatori sono di competenza di cardiologi dedicati e non dei cardiochirurghi; le complesse nozioni di elettrofisiologia cardiaca si adattano maggiormente a un inquadramento medico degli studi. Peraltro, sia in occasione degli impianti che delle sostituzioni dei defibrillatori è sempre presente un ingegnere elettronico inviato dalla Ditta che fornisce il device adatto alle necessità del paziente. L’ingegnere quindi non lavora per una struttura sanitaria, ma è un dipendente della sua Azienda e gira la regione (o anche l’Italia) a seconda delle necessità. La sua presenza è necessaria per effettuare le misure elettroniche durante l’impianto e la programmazione dell’apparecchio … Mi sembra strano che la paziente sia dovuta inizialmente andare a Mercogliano per impiantare il defibrillatore; l’Ospedale Ruggi è stato sempre in grado di assicurare ai pazienti che ne hanno indicazione l’impianto di dispositivi di ultima generazione, attinti dalle gare regionali. Su questa circostanza mi permetto di avere qualche perplessità … E’ da considerare, giusto per ulteriore chiarezza, che l’impianto di un defibrillatore non è considerato una urgenza, ma viene generalmente effettuato, dopo gli opportuni esami, in semi-elezione e talvolta in elezione (quando viene fatto in prevenzione primaria) … Per quanto riguarda la sostituzione, per la quale abbiamo detto che è sempre necessaria la presenza di un ingegnere, essa viene effettuata in regime di ricovero e non di day-hospital (come avviene per i pacemaker); ovviamente i giorni dedicati ai ricoveri di elettrostimolazione sono stati da tempo concordati con la Direzione Sanitaria Aziendale e mi sembra di ricordare che il venerdì era uno dei due giorni settimanali dedicati; quindi il ricovero del paziente avviene il venerdì non per occupare il posto, ma perché quello è il giorno dedicato (il paziente non potrebbe accedere in un altro giorno, perché scavalcherebbe o intralcerebbe le liste d’attesa stabilite) … Ora non voglio entrare nel merito di quello che penso sia successo il lunedì; probabilmente ci si è accorti di non aver avvertito l’ingegnere che ci sarebbe stata una sostituzione di defibrillatore. Cose che possono succedere (ma non dovrebbero) quando ci sono di mezzo il sabato e la domenica … Come vede direttore, i familiari, in assoluta buona fede, vedono miracoli dove si verifica semplicemente quello che deve accadere e accade tutti i giorni e ipotizzano gravi anomalie quando qualcosa non va secondo i meccanismi prestabiliti, non sempre solo per responsabilità degli operatori. Come al solito, la verità è un po’ diversa da quella che appare. La saluto cordialmente …””