‘’Ogni atto contro la libertà di stampa è un atto eversivo contro la Repubblica’’ , il Presidente della Repubblica lo affermò nel corso della cerimonia del ventaglio svoltasi al Quirinale.La democrazia è, anzitutto, conoscenza. Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. La trasformazione digitale interessa ogni aspetto della nostra vita,l’intero sistema informativo vive una fase di forti cambiamenti a causa delle repentine innovazioni tecnologiche che hanno mutato la stessa fruizione delle notizie da parte dei cittadini, rivoluzionando i tempi e gli stessi controlli sulla loro accuratezza. L’informazione libera, indipendente e plurale è un diritto dei cittadini, un dovere per tutti esigerla. Nell’incontro di benvenuto al Quirinale il 3 ottobre 2024 , con i rappresentanti delle agenzie di stampa europee, European Alliance of News Agencies, EANA,il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito che : “La libertà e il pluralismo dei media garantiscono il pieno dispiegarsi di alcuni dei diritti irrinunciabili per la democrazia e la misurazione della sua qualità: il diritto alla libertà di espressione e di informazione”.L’informazione libera, indipendente, plurale è un diritto dei cittadini è per tutti un dovere esigerla. Nuovi protagonisti globali sono intervenuti nella dimensione dell’informazione, sovente con la pretesa di definire standard di accesso e linee guida , anche con l’uso spregiudicato delle piattaforme digitali che gestiscono e dell’Intelligenza Artificiale, a prescindere dalle normative poste a tutela della integrità del settore. Rischi che si aggiungono alle mai abbandonate tentazioni di poteri pubblici di fissare a loro volta limiti agli spazi di libertà di informazione, piuttosto che proporsi doverosamente di garantire e sostenere quei medesimi spazi di libertà.Ogni anno decine di giornalisti perdono la vita per raccontare ciò che accade, e non soltanto nei teatri di guerra. È il prezzo più alto pagato al dovere verso la verità dei fatti.Senza conoscenza onestamente genuina non vi è possibilità di formarsi una opinione libera e consapevole. Riconoscersi, pertanto, nella vitale funzione democratica dell’informazione è una precondizione per fare in modo che le istituzioni, gli editori, i giornalisti e i cittadini possano concorrere, ognuno per la parte propria, alla sua tutela.