da Antonio Cortese (giornalista)
SALERNO – Provo a rispondere alla questione posta dal direttore Bianchini con qualche idea o ipotetico suggerimento propositivo.
Salerno nella stessa zona si sta liberando, purtroppo ricorrendo spesso ad anticorpi legali ai nemici in casa che ostacolavano la realizzazione delle piscine per la promenade dell’ex edificio postale, così come per le ottuse pretese di una succursale atenea in pieno centro, dove invece bisogna e si sa, realizzare i parcheggi sotterranei. La congestione urbana non la si trova nelle città turistiche ben organizzate e via Roma non potrebbe essere se non abbellita con altrettanto di alberghi, e strutture come il chiacchierato Casinò suggerito dalle prime volenterose giunte deluchiane.
Una struttura che consenta congressi, host turistico anche con la partecipazione del Comune con gli imprenditori che insistono nel salernitano potrebbe energizzare il volano dell’incoming: non vada inteso il turismo come un pacchetto chiuso perché la concorrenza non si arrende al lavoro di nuove iniziative, altrove. Ora che sembra funzionare l’aeroporto non sia inteso come semplice scalo estivo dunque, ma come ogni piattaforma dei moderni centri fucina della mobilità del business.
A differenza degli altri settori commerciali, come ho cercato di spiegare in una vecchia intervista all’allora direttore del Loyd’s Baia hotel, nel settore turistico alberghiero la concorrenza è di tipo solidale ad incremento sia qualitativo che ovviamente quantitativo.
Gli alberghi nei centri metropolitani non sono poi semplici strutture per vacanzieri perché fungono un’azione sociale e fortemente istituzionale di sponda alle amministrazioni, organizzazioni, associazioni politiche o ludico-sportive; se la premura é agli sgoccioli per la nuova destinazione funzionale di un edificio così imponente, non potrebbe che essere a mio avviso pensato altrimenti di forza simbolica e vitale.
Obiettando, qualcuno penserebbe ad una simile congestione automobilistica, ma premesso che siano comunque necessarie le aree box sotterranee, l’economia della città ne gioverebbe con taxi, minivan, pullmini ed attori del mondo del lavoro, per chi lo é già o per chi almeno si impegna a farlo.
Pensare uffici in loco universitari é da vecchi perdenti burocratucoli, a discapito dell’Istituzione stessa.
Il sig. giornalista Antonio Cortese può anche prendersi la licenza di dire che è “una ottusa pretesa” quella che hanno “perdenti vecchi burocratucoli” allorché propongono di insediare uffici universitari nell’ex Tribunale.
Sembra di capire che lui invece penserebbe ad un uso per attività alberghiere.
Per fare concorrenza al dirimpettaio Hotel Montestella??
E ipotizzando nelle vicinanze la costruzione di parcheggi interrati che andrebbero incontro sicuramente a vicende analoghe a quelle vissute per il parking di Piazza Cavour, tuttora rimasto una buca a cielo aperto, proprio di fronte al Palazzo della Provincia??
E sarebbe agevole trasformare le austere aule di un tribunale in comode suite, camere singole e/o doppie con annessi servizi, spazi per la ristorazione, ecc.??
Se effettivamente è sentita l’esigenza di incrementare l’offerta della ricettività alberghiera, data la crescente vocazione turistica della città, perché non si è concretizzato l’originario progetto di sostituire il demolito Jolly Hotel, realizzandone uno ex novo nell’ultimo segmento del Crescent a Piazza della Libertà?
Sarebbe stato un insediamento ideale per posizione e facilità di accesso e di stazionamento di auto e pullman.
Ma, forse, qualche “burocratucolo” è riuscito ad ottenere un cambio di destinazione d’uso dell’edificio!!