Inviato da Associazione dei Comuni del Cilento centrale – Archeologia e Turismo a Camerota

 

da Nicola Femminella (docente – giornalista – scrittore)

CAMEROTA – IL 28 di settembre, il comune di Camerota ha ospitato un interessante Convegno sul rapporto tra Archeologia e Turismo. A organizzarlo è stata l’Assessora con delega al Turismo del Comune di Camerota che ha voluto invitare i colleghi Amministratori degli altri Comuni cilentani e la comunità locale.

L’occasione è stata data dalla scelta di dare conto delle ulteriori scoperte rinvenute grazie agli scavi condotti nella grotta della Cala, a Camerota, dalla equipe di archeologi/e guidate dalla prof. ssa Adriana Moroni dell’Università di Siena.

Il rinvenimento di conchiglie e ornamenti di varia fattura e materiali ha consentito alle dottorande, invitate a raccontare non solo gli oggetti trovati e le tecniche usate per realizzare dei monili usati dall’homo sapiens, migliaia di anni prima di Cristo, ma anche i movimenti dei popoli che li indossavano e che dal Sud del mondo si spostavano al centro dell’attuale Europa.

Da questa descrizione si ricava anche la storia delle terre cilentane che hanno goduto di queste migrazioni che hanno fatto grandi i luoghi come Paestum e Velia nel passato, luoghi che ora godono di un turismo di qualità che attira i visitatori quasi tutti i mesi dell’anno.

È proprio questa costatazione che ha convinto i Sindaci del Cilento a imboccare una strada diversa per perseguire lo sviluppo del proprio territorio, frenare l’abbandono delle aree interne e non accontentarsi più del turismo estivo, temporalmente sempre più limitato.

L’archeologia, ma soprattutto la storia dei popoli di cui gli scavi raccontano la vita e i movimenti, costituisce un attrattore turistico di crescente interesse. Allo stesso tempo le persone che vengono accompagnate sui luoghi della storia accrescono la propria cultura circa il loro passato e possono così meglio comprendere il presente e partecipare, con maggiore consapevolezza, al futuro, su questa Terra.

Naturalmente il connubio tra Archeologia e Turismo va gestito da strutture competenti che sappiano dialogare con chi si occupa dell’uno o dell’altro settore e che soprattutto ragionino e operino per “territori ampi e distintivi”.

Lo hanno compreso bene gli Amministratori dei Comuni dei quattro comprensori in cui si articola il cosiddetto Grande Cilento: Il Vallo di Diano, gli Alburni, il Golfo di Policastro e il Cilento centrale. Essi infatti si sono messi insieme e hanno sposato questa strategia. La dott.ssa Teresa Esposito è stata proprio tra le prime a firmare il protocollo d’intesa che sancisce questa decisione collettiva, auspicata anche dall’on. Michele Cammarano, presidente della Commissione regionale delle Aree Interne e dall’Assessore al Turismo, il prof. Felice Casucci.

Dopo una prima audizione in Regione avvenuta a dicembre dello scorso anno, 44 Comuni hanno sottoscritto il protocollo e hanno deliberato l’adesione.  Al convegno lo hanno raccontato, con dovizie di particolari, il proff. Renato Di Gregorio, Nicola Femminella e Giusy Rinaldi, estensori del Progetto.

Il professore Femminella ha concluso il suo intervento dicendo: “La storia del Cilento dimostra che ci sono stati diversi tentativi per costituire un territorio che avesse una sua identità e una sua corposità strutturale, dal mare ai monti e viceversa. L’Archeologia, da una parte, e il bisogno di sviluppare il turismo di qualità, dall’altra, possono costituire un incentivo per “fare Rete” . Ce lo chiedono i giovani cilentani che come i Monaci Digitali di Padula o i giovani che lavorano per il Cammino di San Nilo, ci dimostrano che si può fare.

In fase di conclusione dell’incontro, che ha lasciato tutti soddisfatti e pure incuriositi, l’Assessora Teresa Esposito ha rivolto due domande precise al prof. Renato Di Gregorio, esperto di Ergonomia del Territorio, anch’egli presente: “ma adesso cosa dobbiamo fare e che ruolo ha l’Associazione AS.CO.CI. in questo progetto?”.

“Dopo 44 delibere certe e un’altra in arrivo, non c’è che aspettare che la Regione Campania decida di effettuare l’investimento che le abbiamo chiesto. Questo progetto, definito nei particolari, é stato già consegnato agli organi regionali competenti” – ha risposto Di Gregorio.

Per la seconda domanda egli ha aggiunto: “ AS.CO.CI. è un’associazione di una ventina di Comuni costituita qualche anno prima di questo progetto.  Disponendo di una Segreteria tecnica e grazie alla sua struttura di Governance composta da sindaci, è stata capace di stabilire Gemellaggi e Accordi con altri Paesi Europei (Foca in Turchia, Aleria in Corsica, Nizza e Marsiglia in Francia, L’Escala in Spagna) e lavorare in modo sinergico sul progetto. Esso è condiviso da chi l’ha poi sottoscritto. E’ chiaro che il progetto richiederà una nuova Governance, che tenga conto degli Amministratori effettivamente firmatari. Nel progetto è anche stata prevista la partecipazione di giovani universitari che da anni lavorano sul patrimonio archeologico del Grande Cilento e un Accordo con la Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino.”

Egli ha poi concluso: “La stessa cosa vale per la Segreteria tecnica che dovrà occuparsi della realizzazione del progetto. Anch’essa si arricchirà di nuovi contributi e nuove competenze. Assieme al prof. Femminella e alla prof.ssa Rinaldi, dopo tanti anni d’insegnamento, ci auguriamo, con tutto il cuore, che i giovani che amano questo meraviglioso territorio vogliano proseguire l’opera iniziata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *