Aldo Bianchini
SALERNO – Mi dispiace contraddire, ancora una volta, il noto arch. prof. Alberto Cuomo (già docente universitario al politecnico di Napoli) che pochi giorni fa sulle pagine di “leCronche.it” ha postato la sua attenzione sul “salto della quaglia” dell’on. Mara Carfagna (che da Azione è andata via con la segreta speranza di poter ritornare in Forza Italia dove era stata inventata, cresciuta e sacralizzata anche come ministro, ma si sta aprendo la porta di Bicchielli dopo la chiusura di Martusciello) scrivendo: “Mara Carfagna, alleata sotto mentite spoglie dell’Amministrazione De Luca”; ovviamente questo è il titolo non scritto da Cuomo, ma la sostanza dell’articolo va decisamente in questa direzione.
Nel prendere atto che, finalmente, qualcuno di un certo peso professionale e politico, come Alberto Cuomo, prenda posizione in merito al nuovo spostamento della Carfagna che in fatto di strategia politica vale molto poco, ma che sul piano della resilienza personale in politica vale certamente di più; non posso non segnalare allo stesso Cuomo che l’alleanza De Luca/Carfagna non è mai stata sotto mentite spoglie come invece lo è stata l’alleanza De Luca/Centro destra in almeno due episodi del passato (1993 con Colucci e De Msi – 2006 con Cirielli e Cosentino).
La Carfagna ha avuto la sfrontatezza, per non dire arroganza di potere disceso dal divino Silvio, di operare in campo aperto e senza doppio pensiero.
Quando nel 2010 la sua alleanza con Cirielli (divenuto presidente della Provincia) cominciò a sfaldarsi facendo piombare tutto il cdx salernitano in una forte crisi esistenziale, all’ordine del giorno ci fu il forte problema della titolarità, tra Provincia e Comune, per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno.
E mentre in sede locale i Rainone da un lato (De Luca) e i Lombardi dall’altro (Cirielli) se le suonavano di santa ragione per accaparrarsi il mega appalto da oltre 200milioni di euro; a Roma si svolgeva un duello molto diverso e più drammatico tra l’allora ministra e il deputato; il caso dell’attribuzione della titolarità in capo alla Provincia o al Comune (in quel momento la titolarità era in capo alla Provincia) arrivò in Consiglio dei Ministri presieduto da Silvio Berlusconi.
Ebbene, la potentissima ministra Carfagna (allora fidanzata o già sposata con Marco Mezzaroma che in quel periodo prenderà la Salernitana con il cognato Lotito), riuscì a far sospendere temporaneamente il Consiglio dei Ministri ed a fare in modo che De Luca e Bersani (allora segretario nazionale PD) venissero ricevuti direttamente da Berlusconi al quale, i due, esposero la loro ferma posizione contro Cirielli.
Non finì, come al solito, a tarallucci e vino ma con l’assegnazione della titolarità del progetto in capo al Comune; ma poi tutto finì per davvero a tarallucci e vino con la mancata realizzazione del progetto quando già erano stati pagati gravosi espropri per una decina di milioni di euro.
Mi chiedo, se non è trasparenza sotto “chiare spoglie” cosa può essere l’atteggiamento politico dell’on. Mara Carfagna.