PADULA: INAUGURATA L’ANTEPRIMA DELLA BIENNALE INTERNAZIONALE “CITTÀ DI PADULA”

 

 

da Michele D’Alessio (giornalista)

PADULA – Domenica mattina 22 settembre 2024, nella corte antistante la Certosa di San Lorenzo di Padula si è svolta la presentazione dell’_ANTEPRIMA DELLA BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE “CITTÀ DI PADULA” dedicata ad UMBERTO BOCCIONI (pittore, scultore  e scrittore italiano, esponente di spicco del futurismo.

L’idea di rappresentare visivamente il movimento e la sua ricerca sui rapporti tra oggetto e spazio hanno influenzato fortemente le sorti della pittura e della scultura del XX secolo. Nato a Reggio Calabria, il 19 ottobre 1882 – Verona, 17 agosto 1916.

La manifestazione della Biennale Internazionale d’Arte “Città di Padula” è nata su un progetto dell’artista salernitano PROF. DINO VINCENZO PATRONI (scultore, ceramista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli) per la valorizzazione dell’arte della scultura della pietra di Padula.

L’idea è stata accolta e condivisa dallo scultore padulese GIOVANNI CANCELLARO e dai MONACI DIGITALI di Padula rappresentati da GIANLUCA VEGLIANTE e da tutti i componenti e fondatori dell’evento CERTOSARTE. L’anteprima della Biennale Internazionale d’Arte Città di Padula è stata patrocinata dal Comune di Padula e dalla Provincia di Salerno, con il contributo dalla Regione Campania e da altri importanti Enti d’Alta cultura come il Centro Studi sulla Civiltà Artistica dell’Italia Meridionale “Giovanni Previtali” e dell’Accademia di Belle Arti di Catania. L’obbiettivo e il fine dell’anteprima della Biennale Internazionale d’Arte “Città di Padula”, come afferma e sottolinea  IL PROF. DINO VINCENZO PATRONI “….e di far conoscere ancor meglio ai visitatori e turisti la Certosa di San Lorenzo e di avvicinarli e sensibilizzarli continuamente all’incontro dell’arte del nostro tempo attraverso le opere di scultori…”  Gli scultori presenti nella Galleria di CERTOSARTE che hanno esposto nei locali delle ex Scuderie della Certosa di S. Lorenzo sono stati diciotto, e sono nella persona di Calogero Arcidiacono, Maria Rachele Branca, Carmen Busacca, Giovanni Cancellaro, Antonella Carucci, Luigi D’Amico, Leonardo Cianì, Erminia Guarino, Verena Mayer Tasch, Gabriele Neri, Dino Vincenzo Patroni, Enrico Pinto, Pierluigi Portale, Franco Rinaldi, Wennedy Sempertegui, Francesco Sisinni, Emanuele Stifano e Oriana Vertucci domenica mattina rappresentati idealmente con 18 palloncini colorati, liberati nel cielo prima dell’inaugurazione. L’evento iniziato alle ore 9.30 con i saluti istituzionali del sindaco di Padula MICHELA CIMINO, e dei consiglieri regionali della Campania dott. TOMMASO PELLEGRINO E L’AVV. CORRADO MATERA e del senatore della Repubblica DOTT. ANTONIO IANNONE. Dopo i saluti sono seguiti gli interventi di Cristina Vegliante amministratore dei Monaci Digitali di Padula, di GIOVANNI CANCELLARO_, scultore, promotore dell’evento e direttore artistico, di _DINO VINCENZO PATRONI, docente di Plastica Ornamentale dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, di LUIGI PORTALE, docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, e infine ha chiuso gli interventi l’illustre storico dell’Arte PROF. FRANCESCO ABBATE. La manifestazione, è stata coordinata dal giornalista DOTT. PIETRO CUSATI (segretario dell’Associazione Giornalisti Amici del Vallo di Diano).

Come hanno detto e affermato più volte i relatori, con la biennale, che sarebbe unica nel sud, “… si vuole creare un percorso di interesse culturale e di arte contemporanea che migliori l’offerta turistica di Padula, ferma, quasi esclusivamente sulla Certosa di San Lorenzo. Per realizzare una biennale importante la partecipazione degli artisti deve essere numerosa, è si punta ad arrivare minimo a 60 scultori che porteranno le proprie opere a Padula. La città infatti aspira a divenire un grande attrattore dell’arte contemporanea nel territorio non solo regionale della Campania. Non esistono biennali d’arte nell’Italia meridionale che promuovono l’arte contemporanea degli stessi artisti e scultori meridionali nel mondo. Lo sforzo è di affermare quella centralità dell’arte e della cultura in un Sud troppo spesso considerato emarginato…”

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