Aliberti – Zoccola/Savastano – Villani e Don Nunzio Scarano: la stagione dei grandi processi

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ci siamo, con il mese di settembre del 2024, inizia la stagione dei grandi processi che sul piano giudiziario-politico-personale dovrebbero fare chiarezza su come sono state condotte le inchieste preliminari, su quali conferme si avranno dagli appelli e, infine, quali possibili ribaltamenti verranno offerti o negati dalla suprema Corte di Cassazione.

ALIBERTI 

Per il sindaco di Scafati, dott. Angelino Pasquale Aliberti (classe 1971), il processo di 1° è alle battute decisive ed arriva, quindi, l’ora delle decisioni irrevocabili sul piano squisitamente politico; una condanna segnerebbe la conclusione anticipata del suo rinnovato mandato di sindaco da poco riconquistato a furor di popolo dopo aver sofferto punizioni incredibili, finanche con la privazione della sua libertà personale. Scafati ripiomberebbe nel caos amministrativo con il profilarsi di nuove elezioni dopo un sostanzioso periodo di commissariamento.  Sul piano squisitamente giudiziario, invece, anche con una iniziale condanna tutto rimarrebbe ancora in gioco e il suo difensore (avvocato Silverio Sica) potrebbe concentrarsi soltanto sull’appello. E’ innocente, lui lo sa come lo sanno anche coloro i quali dovranno giudicarlo; c’è da sperare che prevalga la giustizia e non l’interesse di parte. Anche nei momenti di maggiore sconforto come in quelli di gloria Aliberti, riferendosi alla politica, ha sempre detto “… ma è la mia passione, la mia croce e la mia delizia, il sangue che mi scorre nelle vene, l’adrenalina della battaglia e l’orgasmo della vittoria; a volte la rabbia della sconfitta e le lacrime della solitudine. La politica è mia madre, mia figlia e la mi compagna … una faccenda maledettamente seria, per me …”.

ZOCCOLA / SAVASTANO

Tutto è iniziato all’alba dell’ 11 ottobre 2021 con un secco comunicato della Procura: “Eseguite 10 misure cautelari. Gli indagati sono accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita, associazione per delinquere e di un caso di corruzione elettorale. Il sindaco, eletto lunedì scorso, è indagato per fatti risalenti alla precedente Amministrazione: con lui coinvolti anche un dirigente comunale e un ex presidente di una società partecipata dell’Ente”. Salerno era andata al voto nei giorni 3 e 4 ottobre, sette giorni prima, per conferire al ricandidato sindaco Enzo Napoli una maggioranza quasi schiacciante. Nell’occhio del ciclone giudiziario le Cooperative e due dei suoi uomini di spicco: arresti domiciliari per Giovanni Savastano detto Nino (consigliere regionale in carica), arresti in carcere per Vittorio Zoccola presto definito ingiustamente “il ras delle cooperative” salernitane. In tutto ben 29 indagati, alcuni dei quali ai domiciliari. L’inchiesta guidata dal procuratore capo in persona (Giuseppe Borrelli) coadiuvato dai pm Elena Cosentino, Guglielmo Valenti, Silvio Guarriello e Luigi Cannavale; uno schieramento giudiziario mai visto prima a Salerno, un segnale preciso di guerra contro l’amministrazione comunale. Poi lentamente tutto si è sgonfiato, la baldanzosa iperattività dei pm si è spenta, l’amministrazione comunale ha retto benissimo l’urto, Savastano è tornato in Consiglio Regionale e Vittorio Zoccola ha ripreso presto le sue attività. Ora siamo agli sgoccioli di un processo che probabilmente non si doveva neppure fare.

VILLANI

Per l’ex presidente della Provincia e patron della catena di supermercati ALVI, dott. Angelo Villani, è alle porte una delle ultime udienze del suo processo d’appello; in 1° è stato condannato ad una pena severissima, ben oltre le sue effimere colpe. In questo caso non c’entra niente la politica, almeno sul piano ufficiale, nel ciclone c’è la bancarotta pretestuosa del suo gruppo industriale con ramificazioni in diverse regioni italiane. Sicuramente è stato tradito dai tanti ex amici politici (compreso soprattutto l’ex Zar di Nusco) che alle sue prime difficoltà hanno nascosto la testa sotto la sabbia facendo finta di nulla. Il prossimo 24 settembre dovrebbe tenersi una delle ultime udienze in appello nel corso della quale il dott. Villani ha chiesto ed ottenuto di poter fare delle dichiarazioni spontanee davanti al collegio. Dall’andamento delle numerose udienze fin qui celebrate è parso di capire che il collegio giudicante ha inteso approfondire il voluminoso dossier composto da decine di faldoni; un processo visibilmente controverso perché basato sull’interpretazione di difficili passaggi bancari che potrebbero scagionare pienamente il medico salernitano.

don NUNZIO SCARANO

Per l’ex altissimo funzionario religioso dell’APSA (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica), Monsignor Nunzio Scarano, il processo a suo carico è davvero all’ultima spiaggia, quella della suprema Corte di Cassazione che è chiamata a rigettare o approvare il ricorso proposto dall’avv. Riziero Angeletti (vaticanista) contro le sentenze di primo grado e di appello che hanno condannato il prelato ad una carcerazione piuttosto lunga. Un processo, per quanto mi riguarda, basto sul nulla; difatti degli oltre 30 imputati sono stati tutti assolti tranne il sacerdote e la sua consulente finanziaria, quasi come a dire che i due avrebbero messo in atto una truffa senza le parti truffate. E pensare che per lo stesso reato Don Nunzio è stato pienamente assolto dal Tribunale di Roma. L’accanimento mediatico e giudiziario contro Monsignor Scarano è stato tra quelli più brutali mai registrati nell’ambito della circoscrizione giudiziaria salernitana. “Ma a Salerno funziona così” avrebbe detto Pericle.

 

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