L’ottusa persecuzione tecnologica

da Antonio Cortese (giornalista)

 

E’ di questa settimana la notizia delle ammende alla società Apple da parte della Corte europea. Le cifre che gli ingegneri elettronici hanno permesso loro di guadagnare o aiutato in gran parte, facilitando la vita di milioni di persone, vengono ingratuitamente richieste a chi le ha generate.

 

Risiedono in Europa ancora molte classi politiche di vetero stampo organizzativo che solitamente vengono individuate come lobby di potere, economiche o di una influenza di cui a quanto pare stiano perdendo il controllo.

 

I Nobel se li conservano ben benino per l’intellettuale superato che fa loro buona ed edotta compagnia alle cene di gala, o per il chimico pilotato e il pacifista che ha provocato maggior baccano durante l’anno in giro per il pianeta.

 

Tali lobby quasi tutte protette dalle maschere buoniste della religione locale, attaccarono già Bill Gates, poi Julian Assange ed infine Zuckerberg; per poi constatare che accusavano proprio chi dava loro da mangiare. I veri magnati, Gates, Jobs e Zuckerberg si vedono recapitare conti salati col sale delle proprie cucine, in pratica.

 

Questi tribunali inquisitori oramai li conoscono tutti tramite i computer e gli smartphone, ma fin quando si tratta di una rieducazione storica e nostalgica ok, ma se diventa un complesso della professoressina Rottenmeier oggi é cosa ridicola prima che stupida.

 

L’invidia sociale di matrice comunista sembra sopravvivere quindi anche nel terzo millennio da parte di chi come al solito non pretende mica una soluzione alternativa o leale, ma solamente l’abbattimento e la pira per chi osa permettersi un sudato e onesto surplus. Anche e specialmente all’interno degli ammuffiti salotti dai colori monarchico corporativisti.

 

Ugualmente nel settore automobilistico una faccia d’angelo come Elon Musk si é dovuto munire di scorta bodyguard perché il marchese di turno gli punta il dito per essere derubato di un sogno passato e brucia nel pentimento di non aver acquistato una auto elettrica perché intanto si doveva fare la sceneggiata con le Rolls del nonno.

 

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