LUNGOMARE & PORTI: la nuova Salerno pensata già nel 1991

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Incredibile la catena di danni e immensa la perdita economica e lo sviluppo urbanistico che quella “farlocca tangentopoli” dei primi anni ’90 ha causato alla città di Salerno generando ripercussioni irreparabili per le generazioni future.

Proprio qualche giorno fa scrivendo sul prolungamento del trincerone ferroviario (terzo lotto – est) ho accennato al progetto di ristrutturazione del lungomare di Salerno; un progetto firmato dai due ingegneri Raffaele Galdi e Franco Amatucci e presentato al Comune di Salerno nel lontano 1991; purtroppo su quel progetto si avventò la magistratura e rimase per sempre nei cassetti comunali.

Ma la magistratura, in quel periodo, bloccò anche tanti progetti ideati dai due compianti e grandi tecnici vicini all’ex ministro per le aree urbane on. Carmelo Conte; progetti che avrebbero dato a Salerno ed a parte del territorio provinciale un volto nuovo e più moderno.

L’assurdo della vicenda è costituito dal fatto che, senza togliere legittimità all’intervento della magistratura, ogni volta che interviene blocca i lavori e manda a processo i supposti malfattori che vengono puntualmente assolti; però le opere rimangono al palo. E questo è il danno più grave perché se è giusto punire i colpevoli dovrebbe essere sicuramente più giusto non sigillare subito le opere in corso e/o addirittura i semplici progetti.

L’altro giorno sul quotidiano Il Mattino è apparso un lungo articolo che, non volendo, richiama alla mente proprio quel progetto del 1991; sembra che nel quadro della rigenerazione dei porti della Campania rispunta anche l’idea di ristrutturare per allargare il porticciolo Masuccio Salernitano fino al limite di Piazza della Libertà in modo da farlo rivivere alla stregua di quello di Montecarlo che è in continua evoluzione.

Ebbene il progetto Galdi/Amatucci era, per molti versi, anche di più; difatti i due tecnici avevano progettato un ampliamento del Masuccio a cominciare dalla foce dell’Irno (in prossimità della Lungoirno) fino a proiettarlo nel porto commerciale da ricomprendere in un unicum esclusivamente diportistico in modo da proiettarlo come il più grande porto turistico dell’intero Mediterraneo; il tutto accompagnato dall’idea di creare un sottolungomare come area commerciale e turistica al servizio della città. Ovviamente in allegato c’era anche il progetto di delocalizzazione del porto commerciale sul litorale ebolitano nella zona dell’interporto che doveva essere realizzato a San Nicola Varco, dove doveva confluire la strada Aversana come continuazione della tangenziale sulla quale si innestava (in zona Sala Abbagnano) il trincerone proveniente da Salerno Ovest.

Sono passati oltre trent’anni e il porticciolo come il lungomare sono ancora lì; bisogna soltanto sperare nel futuro.

One thought on “LUNGOMARE & PORTI: la nuova Salerno pensata già nel 1991

  1. Egr. Direttore,
    Non ho avuto modo di conoscere i dettagli del progetto a suo tempo redatto nel 1991 dagli ingegneri Galdi e Amatucci e tantomeno le motivazioni, di natura giuridica, o di altro tipo, che ne impedirono la realizzazione.
    Da quanto richiamato nell’articolo si trattava indubbiamente di un’opera di vaste proporzioni che interessava un fronte mare esteso dall’area occidentale della città fino al litorale di Eboli marina, individuato quale sito per la delocalizzazione del porto commerciale, e andava così ad incidere anche su zone dell’entroterra di pertinenza di altri comuni limitrofi.
    L’altro importante intervento che caratterizzava quell’idea di ristrutturazione del lungomare di Salerno consisteva nell’allargamento del porticciolo Masuccio Salernitano a cominciare dalla foce dell’Irno fino al limite del molo foraneo del porto commerciale allora esistente.
    Come dicevo, non conosco, – ma neanche ne sono particolarmente interessato – le ragioni del mancato concretizzarsi di quel progetto.
    Mi crea invece qualche perplessità la notizia che si starebbe per riesumare quell’idea, sia pura limitatamente all’ampliamento del Masuccio Salernitano. Sembra di capire che ci sia un velleitario proposito di “oscurare” Montecarlo, creando in similitudine, ma con spazi maggiori, affacci a mare completamente pullulanti di barche da diporto, natanti ad uso turistico, lussuosi yacht battenti bandiere di tutto il mondo, ecc.
    Intanto, spero che prevalga il buon senso e non si riaffacci ancora il proposito di delocalizzare il porto commerciale. Operazione ancora più onerosa nelle condizioni date, vista la sua consistente posizione ormai raggiunta nel mondo della portualità, nonostante le note limitazioni del retroporto, della viabilità di accesso e della mancanza di raccordi ferroviari.
    Quanto agli approdi e ormeggi di natanti da diporto direttamente nello secchio d’acqua antistante il lungomare, non credo che sarebbe un risultato accettabile oscurare completamente alla vista la linea d’orizzonte sul mare, che, specie nelle giornate di maggiore visibilità, abbraccia le due estremità dell’ampio golfo di Salerno. Senza scomodare Montecarlo, basta recarsi a La Spezia e constatare quanto limitante sia in tal senso la presenza di barche da diporto tutte ormeggiate o alla fonda davanti al lungomare di quella città, qualificabile ormai quasi come una lunga banchina di ormeggio.
    Restando nel tema, c’è una ulteriore notizia in rete circa l’intento dell’Autorità Portuale di “riprendere” spazi nel Sottopiazza della Libertà e creare una banchina per l’approdo di barche e yacth turistici e nuovi servizi e strutture per i diportisti e i viaggiatori.
    Praticamente, ad occidente un altro porto turistico interfacciato ad oriente con il Masuccio Salernitano (da lasciare invece così com’è!!).
    Tenuto anche conto di tale progetto, nonché della realtà consolidata nel settore del porto Marina d’Arechi, ritengo non plausibile ulteriori aumenti delle capacità ricettive degli scali turistici a Salerno, salvo ottimistiche ma davvero realistiche previsioni di future saturazioni di scali e di approdi a destinazione turistica.
    Ultimo quesito da porsi: come potrebbe convivere il previsto ripascimento del lungomare fino alla spiaggia di Santa Teresa con il Masuccio allargato e con le acque interne occupate da numerose barche?
    Gaetano Perillo

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