Aldo Bianchini
SALERNO – Sarà il gossip agostano più galoppato della storia recente del nostro Paese, sarà !!, ma rimane il fatto che siamo di fronte ad un gossip talmente vergognoso che davvero non si riesce a capire come uscirne.
L’unica cosa certa è, come ho spesso scritto e non da antifemminista (perché non lo sono affatto), che “le donne inserite nel sistema di potere maschile sono pericolosissime” in quanto gli uomini sono talmente imbecilli da farsi raggirare e abbindolare come i bambini neonati alla disperata ricerca del seno materno. E come tutte le mamme dispongono della vita dei neonati, così le donne inserite nel sistema di potere maschile dispongono a piacimento degli uomini che incautamente le fanno entrare nel giro che conta.
Naturalmente nessuna allusione al triste e vergognoso caso del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che è caduto malamente non sull’uccello come la famosa signora Longari di Mike Buongiorno, ma su una presunta fiducia concessa e poi rovinosamente ritirata e strappata grazie all’intervento della moglie dello stesso ministro che è una giornalista Rai.
Una storia a dir poco miserevole che coinvolge un ministro che stava guadagnando, per il suo modo di operare, anche la fiducia dell’opposizione contro il governo Meloni.
Non c’è da entrare nel merito della vicenda per capire quanto sia ancora grande la possibilità di mandare in fumo i cervelli (e Sangiuliano è un cervello) quando il potere offusca la mente e, soprattutto, quando il potere non ben usato riduce l’uomo in frantumi. E sarebbe il caso di dire, parafrasando in maniera inversa il motto del mitico Andreotti, che il potere logora proprio chi non lo sa usare, forse perché non l’ha mai avuto realmente.
Ma a questo punto una riflessione seria va fatta sull’intero governo Meloni perché a meno di due anni dal suo insediamento diversi suoi eminenti rappresentanti stanno cadendo come fichi secchi non su fatti politici di rilevanza ma su episodi etici sconcertanti e vergognosi.
Basta ricordare il caso del presidente del Senato che lascia il telefono di Stato in uso al figlio, la Santanchè che è tuttora sotto processo, il ministro Lollobrigida che fa fermare un treno in aperta campagna per scendere, per arrivare al vice ministro Sgarbi costretto a dimettersi proprio dall’immarcescibile Sangiuliano; e questi sono soltanto alcuni dei casi registrati.
Eppure la Meloni al momento del suo giuramento nelle mani del Capo dello Stato disse: “Non sono ricattabile”; è il momento di dimostrarlo con i fatti cacciando chi sbaglia sul piano etico.
Nel pomeriggio di ieri, prima dell’inizio del Consiglio dei Ministri, ha pontificato dicendo: “Stiamo facendo la storia, non sono consentiti errori perché non ci viene perdonato nulla”.
Ammazza e che proclama se poi di fronte ad un caso vergognosamente ridicolo come quello di Sangiuliano fa spallucce e va avanti; anche se si tratta del ministro più sbugiardato della storia (come dice Elly Schlein, ed ha perfettamente ragione) e letteralmente nelle mani di una donna che ne sta facendo polpette.
Ricordo lo scandalo John Profumo (ministro inglese segretario di stato per la guerra del 1963) che per colpa di una donna (accusata poi di spionaggio) inserita nel suo entourage fu costretto a dimettersi; caso che provocò addirittura la caduta del governo Macmillan con la successiva sconfitta dei conservatori a tutto vantaggio dei laburisti.
Ma il nostro, ovviamente, è un altro Bel Paese.