RUGGI: Polichetti – Mollo – Laurelli – Luongo e Allegro … correzioni, precisazioni e smentite

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Quando ci si inoltra per le intricate vie e viuzze della distribuzione del potere all’interno del pianeta “sanità pubblica” tra IVG, UOC semplici e complesse, UOD dirigenziali e tante altre sigle, è facile incappare negli errori che fatalmente arrivano.

Come sono arrivate alcune giuste precisazioni da parte di alcuni dirigenti sanitari citati nel contesto dell’articolo precedente dal titolo “RUGGI: Polichetti – Mollo – Laurelli – Luongo e Allegro … come la volpe e l’uva” (ed. 1.9.24); un articolo che, come prevedibile, ha suscitato una certa discussione intorno al problema che è e rimane di carattere generale. Così come le citazioni dei dirigenti sanitari da ricondurre nell’ambito del predetto ragionamento-visione generale.

Dunque cominciamo dalle precisazioni: l’ IVG (interruzione volontaria di gravidanza)  è una unità semplice aggregata alla Unità Complessa retta da Laurelli); la ginecologia è ostetricia afferisce al dipartimento materno-infantile ed è articolata in due Unità Complesse di ginecologia e ostetricia. La prima molto più grande con 23 posti letto è ospedaliera e diretta sempre da Laurelli; la seconda con sei posti letto è della clinica universitaria ed è diretta da Mollo. Poi c’è l’unità semplice dipartimentale che ha avuto come FF Polichetti dal 2020 ma l’incarico è scaduto dopo 18 mesi senza che fosse mai fatta la selezione interna.

Un’altra precisazione. Nel precedente articolo ho anche scritto del concorso pubblico per la dirigenza per l’IVG – UOC complessa (ginecologia e ostetricia) – UOS (unità operativa semplice); concorso vinto dal dr. Laurelli che, in seguito a diversi esposti sindacali e privati, sembra essere sotto osservazione della Procura della Repubblica.

Ed arriviamo alle smentite. Il prof. dr. Mario Polichetti ci tiene a ribadire con forza che il suo dimissionamento dal Ruggi è soltanto legato al problema della mancanza di un progetto operativo di crescita ed alla carenza di servizi manifestatesi soprattutto nell’ultimo anno si sua presenza-dirigenza allo stesso Ruggi. Difatti, rispondendo al giornalista che lo intervistava per il quotidiano Il Mattino (ed. 1.9.24), rispondeva:

  • “”Ho lavorato bene al Ruggi. Ci sono stati momenti molto importanti, che ci hanno fatto balzare positivamente agli onori della cronaca nazionale e internazionale. In questo momento, però, il Ruggi è in uno stato di stagnazione, che ormai protrae da mesi. Non c’è nessuna progettualità. Mi rendo conto che i tempi sono difficili, ma una situazione del genere, per un professionista, non è tollerabile, in quanto bisogna mettersi ogni giorno in discussione e certamente in questo momento si ha bisogno di stimoli diversi e quindi si accettano progettualità stimolanti, che portano benefici alla collettività””.

Il suo amore professionale per il Ruggi è confermato anche dall’attività politica e sindacale svolta in questi ultimi anni, in cui si è speso in battaglie pubbliche sempre in favore del Ruggi andando finanche contro corrente quando tutti attaccavano il prof. dr. Enrico Coscioni per l’organizzazione della cardiochirurgia di elezione.

Adesso la scelta, comunque inattesa, delle dimissioni dal Ruggi per affrontare una grande sfida nella sanità privata con la prestigiosa Clinica Tortorella.

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