Fratelli d’Italia: come, cosa e quando fare … per vincere regionali e comunali ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ho letto con molto interesse l’intervista rilasciata dal sen. Antonio Iannone (di Fratelli d’Italia) al giornalista Nico Casale de “Il Mattino” (ediz. 15 agosto 24) in merito alle ragioni che hanno portato il partito della Meloni al tour estivo dei gazebo sulle spiagge e nei luoghi di maggior afflusso turistico, anche per spiegare le riforme del governo con eventuale “cruciverba ironico politico” sulle varie attività.

Il sen. Iannone ha colto l’occasione offertagli da Il Mattino per lanciare alcuni pesanti messaggi politici verso il “sistema di potere politico deluchiano” richiamando tutto il centro destra per spingerlo verso una più completa organizzazione al fine di preparare e vincere le prossine elezioni regionali in Campania e le comunali di Salerno.

Alla domanda stringente del giornalista “State già lavorando per le prossime regionali in Campania?” il commissario regionale di FdI ha così risposto:

«Noi lavoriamo sempre perché pensiamo che sia il modo migliore per onorare gli incarichi che già abbiamo. Ma, soprattutto, perché siamo convinti che la Campania debba liberarsi dell’esperienza di De Luca e del Partito democratico che ci fa collezionare solo record negativi. Non lo diciamo noi, ma classifiche pubblicate da organismi indipendenti. La Campania è ultima in tutti gli indicatori sociali ed economici. E i cittadini sanno benissimo che, in alcuni settori della vita pubblica, il servizio è stato distrutto. Penso alla sanità, ai trasporti pubblici, al ciclo dei rifiuti».

E in vista delle elezioni comunali a Salerno? incalza il giornalista:

«A nessuno sfugge che si voterà l’anno dopo le regionali, che quindi avranno ancora di più un effetto domino sulle comunali. Ad ogni modo, se ne discuterà. Da quanto vedo, l’Amministrazione comunale di Salerno va malissimo, direi alla stregua di quella regionale, con una città che ha smarrito completamente un destino economico, in cui si pagano le tasse più alte dell’intera provincia per avere i servizi peggiori, una città che ha perso ogni decoro urbano, molto sporca. È un’amministrazione comunale che si trascina stancamente, con frizioni interne evidenti e dove non si è capaci neanche di fare un bilancio con serenità».

 

E qui, a mio avviso, viene il difficile per il Centro Destra, rissoso più che mai, che non riesce a scardinare il cosiddetto P.D. dalle amministrazioni locali in buon parte preda del csx e quindi vincenti a livello locale e regionale; e non riesce a far capire alle poche evidenze locali che sarebbe necessariamente utile esporre con forza ai simboli dei partiti per cominciare a cooptare elettori su elettori che in sede nazionale votano già tranquillamente il cdx.

Non spetta sicuramente a me, umile giornalista, dare consigli a chi di politica se ne intende molto di più perché la fa e la gestisce.

Porto nel dibattito soltanto due esempi tra i tantissimi che potrebbero essere discussi:

  • Vallo di Diano – su 15 sindaci uno soltanto dichiara apertamente di appartenere al cdx (prof. Giuseppe Rinaldi di Montesano/Marcellana); il predetto viene puntualmente isolato fino al punto di costringerlo a votare “SI” per il documento operativo-programmatico della rinnovata Comunità Montana di chiara ispirazione di csx. Per non parlare di Sala Consilina dove il volenteroso avv. Michele Galiano che a voce, solo ultimamente, ha detto di appartenere al cdx ma che sul piano pratico viaggia da sempre con altri simboli.
  • Agro sarnese-nocerino – il caso di scafati è assolutamente emblematico; il sindaco dr. Pasquale Aliberti è di Forza Italia mentre l’avv. Mario Santocchio è di FdI; ebbene dopo la vittoria di Aliberti (con sconcertante opposizione di FdI non c’è stato giorno senza che Santocchio non abbia attaccato brutalmente, con comunicati scritti, la gestione amministrativa di Aliberti che fortunatamente non ha mai risposto.

 

Di fronte a questi semplici ma non unici episodi resto francamente interdetto; un elettore medio quando va in cabina elettorale per le politiche trova i suoi simboli preferiti; quando invece ritorna in cabina per votare il sindaco o il consigliere regionale molto spesso non trova più quei simboli (soprattutto a destra) ai quali comunque si è affezionato; da qui forse le continue debacle in sede locale dei partiti del cdx.

Per il momento mi fermo qui; mi riservo di parlare a parte del “caso Salerno” dove la problematica è molto più complessa; una problematica che il cdx non riesce non dico a risolvere ma neanche semplicemente ad affrontare seriamente da oltre trent’anni.

 

 

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