L’importanza di politiche di prevenzione e formazione nella sicurezza

 

 

da Remo Ferrara (portavoce Federceicostruzioni)

I dati INAIL relativi al primo semestre 2024 evidenziano un panorama preoccupante per la sicurezza sul lavoro in Italia. Con 299.303 denunce di infortunio e 469 decessi registrati nei primi sei mesi dell’anno, diventa evidente e sempre più improcrastinabile la necessità di rafforzare le politiche di prevenzione e formazione in tutti i settori, con particolare riguardo all’edilizia, che continua a essere uno dei settori più colpiti.
L’aumento degli incidenti mortali (+4,22% rispetto al primo semestre 2023) e il significativo incremento delle malattie professionali (+19,6%) segnalano l’inefficacia delle misure attuali e l’urgenza di interventi più incisivi da parte di tutti i soggetti investiti: istituzioni, aziende e sindacati.
“La cultura della sicurezza – commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – deve diventare una reale priorità a tutela innanzitutto della vita dei lavoratori, ma nel contempo anche della produttività e dell’economia del Paese”.
“Dai dati allarmanti dell’INAIL – aggiunge ancora il presidente Lombardi – emerge la necessità di promuovere una strategia basata su tre pilastri fondamentali:
1. Prevenzione. Occorre rafforzare le misure preventive, garantendo la piena applicazione delle normative esistenti e introducendo tecnologie innovative per il monitoraggio della sicurezza. Federcepicostruzioni si sta già muovendo in questa direzione, con un contratto di categoria che punta anche sull’intelligenza artificiale per il contenimento dei rischi.
2. Formazione. È necessario migliorare e aggiornare costantemente la formazione dei lavoratori, con corsi specifici su dispositivi di protezione e norme di sicurezza. Occorre sostenere le imprese che implementano i programmi formativi, premiando concretamente sul mercato quelle più attente sul versante della sicurezza.
3. Controlli e Sanzioni. I controlli nei cantieri e in altri settori ad alto rischio non vanno semplicemente “aumentati”, ma coordinati e slegati da procedure burocratiche e “scartoffie”. Il rispetto delle normative si garantisce anche attraverso un organico e strutturato programma di semplificazione e coordinamento tra i numerosi enti preposti ad effettuare controlli”.

Conclusioni
“La sicurezza sul lavoro – conclude il presidente Lombardi – deve divenire una reale priorità per il Paese, con misure integrate e strutturate, ma soprattutto serie ed efficaci. Ogni lavoratore ha il diritto di svolgere le proprie mansioni in un ambiente sicuro, ma vanno concretamente sostenute quelle imprese che fanno della sicurezza – spesso a loro spese – una priorità dei propri processi produttivi. Solo attraverso un impegno collettivo e coordinato sarà possibile ridurre il numero di incidenti e dei decessi, promuovendo una cultura della sicurezza che protegga tutti: lavoratori, aziende, economia”.

 

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