da Pietro Cusati( Giurista-Giornalista)

 ‘’Per capire l’economia italiana dobbiamo partire da quella europea, La motivazione alla base dell’integrazione europea è ben riassunta nella celebre dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio del 1950: ‘L’Europa non è stata fatta e abbiamo avuto la guerra»,lo ha detto  Il  Governatore della Banca dItalia Fabio Panetta, nel suo magistrale intervento il 21 agosto 2024 ,alla 45a edizione del Meeting di Rimini  2024, per l’amicizia tra i popoli  Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo? Il Dott.  Fabio Panetta , Romano,laureato con lode in Economia, nel 1982 ,presso l’università LUISS di Roma, Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana , ha pubblicato il volume “Il sistema bancario italiano negli anni novanta: gli effetti di una trasformazione” (Il Mulino, 2004). Ha curato (con L. Cannari) il volume “Il sistema finanziario e il Mezzogiorno. Squilibri reali e divari finanziari” (Cacucci, 2006).Nel 2006 gli è stato assegnato il “Premio Giornalistico Internazionale Santa Margherita Ligure per l’Economia” quale miglior saggista di economia. E’ Governatore della Banca d’Italia dal 1 novembre 2023 ,in tale veste, è  Presidente del Direttorio integrato dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS),Membro del Consiglio direttivo e del Consiglio generale della Banca centrale europea (BCE), del Consiglio generale del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), del Comitato direttivo del Financial Stability Board (FSB), dei Consigli dei governatori della Banca Mondiale, della Banca asiatica di sviluppo (ADB), del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca interamericana di Sviluppo (IADB); è membro del Gruppo dei Sette (G7) e del Gruppo dei Venti (G20) a formazione finanziaria. Ha ricoperto incarichi presso organismi internazionali tra cui l’OCSE, il G-10, la Banca dei Regolamenti Internazionali, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale. L’euro è diventato la seconda valuta mondiale, rafforzando la nostra sovranità economica e la nostra rilevanza internazionale. Le crisi che hanno colpito il nostro continente in meno di vent’anni hanno però messo a dura prova l’Unione economica e monetaria”.L’Unione europea dovrà avviare riforme profonde ed effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni”, ha spiegato il Governatore  Panetta.  Tra queste spicca “l’importanza di creare una capacità fiscale comune, senza la quale l’attuale governance europea , caratterizzata da una politica monetaria unica e da politiche di bilancio frammentate a livello nazionale , rimane squilibrata”.  Mentre, tra le altre riforme necessarie per la competitività dell’economia europea c’è “l’allargamento del mercato unico ai settori oggi esclusi, come  le telecomunicazioni e l’energia, al fine di stimolare concorrenza ed efficienza;  la realizzazione di un ambiente normativo favorevole all’attività imprenditoriale, che possa  attrarre investimenti privati e incentivare l’innovazione; il potenziamento dei legami tra  il mondo accademico e il sistema produttivo, al fine di trasformare i risultati della ricerca in prodotti e servizi competitivi sul mercato globale”.In definitiva, quali scelte ci consegneranno un domani migliore, si è chiesto Panetta? “La risposta possiamo trovarla nei valori che hanno ispirato la nascita e l’evoluzione dellUnione europea. Dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale, l’essenziale per l’Europa è divenuto finalmente chiaro: costruire una società prospera e soprattutto pacifica”.  “Questo valore fondante deve continuare a orientare le nostre scelte, soprattutto in tempi in cui sono riemersi conflitti e tensioni.  Le ricette sono quelle che ci hanno guidato sin qui, basate sul principio della cooperazione e sull’obiettivo di costruire un’economia moderna, capace di affrontare le sfide globali.  Con il fine di conseguire una crescita sostenuta e inclusiva come condizione per il bene comune e la concordia. Il contributo dell’Italia sarà decisivo in questo percorso, affrontare le debolezze strutturali, ridurre il debito pubblico e promuovere una crescita elevata non solo rafforzerà la nostra economia, ma contribuirà anche alla solidità dell’intera Unione europea.  Solo così potremo lasciare alle generazioni future un’Italia e un’Europa che abbiano saputo distinguere l’essenziale dal superfluo, orientando le proprie scelte verso ciò che conta davvero”.Il calo demografico pesa su sanità e pensioni, favorire l’afflusso di immigrati regolari. Il governatore  per rendere sostenibili pensioni e sanità ritiene che  serve anche l’immigrazione regolare. Parla anche del dibattito sulla manovra, vincolata dal debito a un soffio dai 3.000 miliardi e con scuola, università, pensioni e sanità al centro del confronto sulle risorse fra i partiti di una maggioranza per la quale l’immigrazione è un tema caldo.