Transazione e riconversione bellica al tavolo europeo.

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

Si rottamano le automobili non si vede perché mai non si possano rottamare le bombe.  Si lavora e trasforma l’immondizia già prima della raccolta differenziata, specie la plastica ed altri materiali in tossica obsolescenza;

 

Quindi il disarmo, che oggi i paesi vertice stanno intendendo di razionalizzare al motto di “si vis pacem para bellum” e che anni fa dagli Stati Uniti era partito almeno nelle buone intenzioni diplomatiche di una globalizzazione in cosciente crescendo, sembra riparta responsabilmente.

 

Università al lavoro come a Cagliari in questi giorni hanno inaugurato un “laboratorio sulla politica industriale e di pace” partendo dal presupposto che il qualunquismo secondo cui la produzione di arsenali garantisca occupazione non vale nemmeno più come alibi, poiché altri confederati atenei comunicano studi e cifre insufficienti alla propaganda di settore.

 

Il ministro Urso si sta spendendo per le riconversioni in green imprenditoriale, con una coerenza  che stupirebbe le sinistre; che come al solito non suggeriscono alcuna soluzione se non scendere a petto nudo in mezzo agli ingorghi stradali.

 

Ma secondo gli Italiani sarebbe mai possibile che i soldati del belpaese possano mai trasformarsi in assassini per fare stragi aeree come altre nazioni altrove? Italiani “bella gente” come li definiva la cinematografia nostrana fino agli scherzi del Gabibbo,  possono bombardare solamente con forme di Grana Padano e “zizzone” di Battipaglia: con un tale blitzkrieg qualsiasi bandiera si arrenderebbe.

 

Si vis pacem apparecchia la tavola, aggiungi un posto a tavola, al tavolo europeo ed internazionale calmerebbe a slogan le febbrili tensioni e i  Russi, gli Americani coi cinesi e i ribelli arabo-africani, di  tutte queste armi potrebbero solamente aprirne musei.

 

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