Comunità Montana Vallo: Esposito presidente, vincono la scuola di politica e …  “casa Esposito”

 

Aldo Bianchini

PADULA – Un giornalista, ogni giornalista, che al di là della cronaca si cala nel difficile settore dell’approfondimento, soprattutto se con accenti da opinionista della politica, ha spesso un prezzo da pagare almeno in termini di onestà intellettuale.

Pago il mio prezzo subito; da qualche mese, in più di un approfondimento, ho scritto (anche con un po’ di malcelata ironia) che la neo scuola di politica di sinistra ideata da Angela D’Alto e sostenuta da Corrado Matera (sotto lo sguardo vigile e il forte sostegno di Vittorio Esposito e Enrico Zambrotti) aveva inanellato una serie di sconfitte per i tentativi di ribaltare l’amministrazione del Comune di Sassano e di salvare il salvabile dopo la fine ingloriosa dell’ex sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone che sembrava dovesse provocare cataclismi negli equilibri istituzionali valdianesi, ben al di là dei numeri. Ebbene, alla luce di quanto accaduto lunedì sera 12 agosto 24 nel Consiglio Generale della Comunità Montana per l’elezione delle nuove cariche, devo battermi il petto e dichiarare, senza tentennamenti, che la “scuola politica sangiacomese” alla distanza non ha solo vinto, ha stravinto dopo le fasi di assestamento di cui alle precitate sconfitte.

Ha stravinto perché non solo Sala Consilina perde ogni rappresentanza in seno all’Ente comprensoriale di maggior prestigio (la C.M. appunto) con il suo neo sindaco avv. Mimmo Cartolano letteralmente ostracizzato quasi fosse un appestato perché idealmente fedele (ma non so fino a che punto !!) al suo mentore Tommaso Pellegrino che su di lui aveva investito gran parte del suo potenziale politico. Ostracizzato fino al punto che la D’Alto ha avvertito, con chiara nobiltà d’animo, il dovere di soccorrere moralmente il suo avversario che appariva frastornato e incapace di reagire.

Ha stravinto perché Pellegrino si è dovuto accontentare della riconferma in giunta del suo pupillo Gaetano Spano (sostenuto anche dal sindaco Mimì Rubino) diventato ormai un pedina dorata per mantenere in piedi l’amministrazione sassanese da tempo in piena bagarre. Con l’appendice che in consiglio “Spano” è stato costretto da Esposito ad ammettere che il suo mentore è Pellegrino senza precisare la sua appartenenza politica (PD o IV ?), scoprendo così l’altra faccia della medaglia rappresentata dal malcapitato Cartolano che, pur essendo l’unico appartenente ad IV, le ha prese da tutti i sindaci presenti con l’azzeramento di tutte le sue pretese. Due le domande: Cartolano è stato sacrificato sull’altare della patria (Comune di Sassano) dove si è comodamente assiso Spano e/o Pellegrino ha investito male su di lui o h già avuto tutto quello che voleva ?  Difficile oggi dare una risposta perché, alla luce dei numeri che Pellegrino non aveva né prima e né dopo le elezioni, ritorna difficile capire perché allora aveva investito su Cartolano che agli occhi di un qualsiasi osservatore è finito malamente nella polvere, spinto nche da quelli che lo avevano sostenuto. L’offerta ricevuta per tornare nei ranghi (la presidenza del Consiglio Generale e la sede del SAD Vallo di Diano) sono sinceramente apparse poca roba rispetto alle pretese iniziali; quando cioè sembrava che Pellegrino avesse vinto per 3 a 0 la sua partita contro Matera.

Ha stravinto perché Corrado Matera ha aggiunto al Consorzio di Bonifica (con Beniamino Curcio) anche la presidenza del Piano di Zona (con Michele Di Candia), un altro organo sovracomunale di rilevante importanza; anche se oggi sono in diversi a mettere in dubbio la sostenibilità di tali nomine.

In Consiglio l’altra sera, al di là di Cartolano visibilmente inviperito, tutti hanno recitato la loro parte in funzione delle posizioni raggiunte e/o ancora da conquistare; quattro gli assessori (Michela Cimino, Attilio Romano, Gaetano Spano e Antonio Pagliarulo, quest’ultimo ancora in una posizione ibrida e per il momento nominato quale assessore esterno, cioè senza una specifica delega a rappresentare il suo comune di origine).

La fase cruciale del Consiglio è stata tutta nelle mani, o meglio nelle parole, di Vittorio Esposito che, dall’alto della sua posizione come unico e vero rappresentante sul territorio del governatore De Luca (e qui non c’entra niente il PD salernitano evocato da Cartolano, che comunque è De Luca dipendente), che ha prima brutalmente attaccato il neo sindaco di Sala Consilina facendone polpette e poi ha anche aggredito la leader- schip di Pellegrino evidenziando come lo stesso dopo essere stato deputato, sindaco e consigliere regionale ancora non riesca a dialogare positivamente con il territorio e le autorità che lo rappresentano sulla base dei numeri, solo con i quali si può fare politica.

Vittorio Esposito ritorna, quasi portato a spalle, alla presidenza della C.M. dopo averla presieduta dal 2002 al 2008; e ritorna (cosa questa forse unica nella storia della C.M.) con il consenso degli operai idraulico-forestali che con un lungo comunicato hanno espresso tutta la loro fiducia nelle capacità politiche ed istituzionali del nuovo presidente. Nessun colpo di mano da parte di Esposito; ha semplicemente anticipato i tempi lenti e noiosi di una segreteria provinciale del PD che con riesce a stare nella scia del governatore, che già pensa di ribaltare le posizioni anche lì.

Giornalisticamente parlando confesso che mi è piaciuto molto il pezzo titolato “L’uomo solo” che Lorenzo Peluso ha dedicato alla serata del 12 agosto presso la Comunità Montana; lo sottoscrivo in pieno tranne che per un aspetto. Mimmo Cartolano non potrà seguire il consiglio del poeta James Russell Lowell e non potrà cambiare opinione, semplicemente perché tutti gli altri lo hanno politicamente gà ucciso. Per il momento, perché in politica non si sa mai.

Un altro tassello dunque, e questa volta come un sigillo, nella storia politica e nella vita di Vittorio Esposito che consente, anche ad un umile osservatore come me, di dire che oggi la politica valdianese passa tutta per la trafila molto sottile di “casa Esposito”.

E nell’attesa dell’annunciata risposta dell’on. Pellegrino già si profila all’orizzonte un nuovo momento di scontro; fra qualche giorno a Casalbuono sarà presentato (fuori calendario ferragosto casalbuonese) un libro del prof. Carmine Pinto (“Il brigante e il generale”) con i saluti del sindaco Attilio Romano e relazione dell’on. Corrado Matera al suo primo impegno letterario: semplice casualità ?

One thought on “Comunità Montana Vallo: Esposito presidente, vincono la scuola di politica e …  “casa Esposito”

  1. Perdono la politica ed il territorio. Peggiore esito non ci poteva essere. Si ripropone la premiata ditta Esposito-Zambrotti dimenticandosi degli sfaceli commessi da questa nel periodo 2000-2008. L’ennesimo ritorno al passato estremamente pericoloso, specchio del degrado che avviluppa il Vallo di Diano. È mai possibile che bisogna assistere rassegnati ed inerti alle prepotenze di una classe politica arrogante e prepotente che mira soltanto alla spartizione di potere spacciando il mito dell’ unanimita’ fra comuni? ( a parte ovviamente Sala Consilina). Poi in questa vicenda la vera delusione è rappresentata da Angela D’Alto. Dopo la sua elezione a Sindaco di Monte San Giacomo si era fatta interprete del cambiamento che avrebbe investito il Vallo Di Diano in maniera inesorabile e cosa fa? Si rende la protagonista di un’operazione politica che fa tornare alla ribalta due vecchie cariatidi che peraltro, contrariamente a quanto dichiarano o la stessa Sindaca ritiene, non sono affatto di Sinistra ma si collocano nel PD per puro opportunismo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *