Cambio di rotta

Se non si trattasse di eventi tragici, la stagione balneare suggerirebbe una metafora, quella del giro di boa.
Ovvero un’inversione di rotta, che sembra interessi l’intero mondo: da est a ovest e viceversa, da nord a sud e viceversa.
Sulle assi, delle solite ascisse e coordinate, rifulgono tragicamente le guerre russo-ucraina e israelo-palestinese. Guerre tuttavia combattute anche per conto di altri e più importanti attori protagonisti, old style, quali gli Usa dei “progressisti” (Clinton-Obama-Biden) e la Cina dei “conservatori”. Ma: anche in vista di altri attori protagonisti, new style, quali in particolare gli Arabi “qatarioti”.
Dopo il giro di boa, iniziato da tempo, si attende il prossimo appuntamento di novembre per l’eventuale conferma del cambio di rotta statunitense.
I fatti dicono che la politica degli Usa “progressisti” ha fallito e batte in ritirata, ovunque nel mondo. Quanto invece alla politica trumpiana, ricordiamo che essa aveva ed ha già aperto la rotta a una nuova “pax” commerciale mediante la sottoscrizione di accordi nell’ambito dei cosiddetti “Patti di Abramo”.
Quanto infine all’Unione Europea, è senz’altro un progetto fallito, e cioè un mercato che non attrae più gli investitori, i cosiddetti players internazionali, pronti a guardare ad aree d’investimento più promettenti. Toccherà pertanto ai singoli Stati europei ritagliarsi al tavolo un proprio e nuovo ruolo.

F.to: Angelo Giubileo  (avvocato – filosofo)

 

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