Assunzioni senza trasparenza nella società partecipata di Scafati. L’ira di Santocchio (Fratelli d’Italia): “Fuori i nomi degli assunti”

 

da uff. stampa avv. Santocchio

Mario Santocchio, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia di Scafati, denuncia pubblicamente le gravi irregolarità e la mancanza di trasparenza nelle recenti assunzioni effettuate dall’Acse, l’azienda partecipata del Comune scafatese.

“In pieno periodo feriale, senza nessuna pubblicità, l’Acse ha avviato un bando per lavoratori da assumere con contratto di somministrazione attraverso un’agenzia interinale. Questo è avvenuto nonostante ci sia una graduatoria ancora valida da un precedente bando di concorso a tempo determinato. È una vergogna per i tanti cittadini che cercano un lavoro onestamente e che vedono infrante le loro speranze per favoritismi interni”, afferma Santocchio, che prosegue criticando duramente l’operato del presidente di Acse e la maggioranza comunale: “Non solo non è stato indetto un concorso a tempo indeterminato per coprire i vuoti in organico, ma neppure un concorso a tempo determinato è stato fatto come richiesto. Invece, si è scelta la via più opaca possibile, affidando le assunzioni a un’agenzia interinale, senza alcuna trasparenza e senza dare alcuna visibilità al bando. È chiaro che i circa 20 nomi dei lavoratori assunti con contratto di somministrazione tramite l’agenzia “Tempi Moderni” sono stati scelti senza alcun criterio meritocratico e che saranno gli stessi della nuova selezione prevista per agosto”.

Santocchio lancia un appello alla trasparenza e alla legalità: “Questa gestione ha il sapore della beffa per i cittadini di Scafati. La trasparenza è un atto dovuto, non una cortesia. Chiediamo pubblicamente i nomi dei circa 20 assunti con contratto di somministrazione. È una questione di trasparenza e legalità, e non ci fermeremo qui: segnaleremo tutto all’Anac e non solo, per dare voce e tutela a chi subisce questi soprusi”.

Infine, un riconoscimento per chi ha tentato di arginare la situazione: “Unico tra tutti, Luigi Cavallaro ha cercato di metterci una pezza, ma la toppa è troppo grande per essere coperta. È chiaro che qui si sta alimentando l’aspettativa tra questi lavoratori di essere poi assunti a tempo indeterminato, con la speranza di un futuro lavorativo stabile. Questo è inaccettabile”, ha concluso Santocchio.

 

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