Aldo Bianchini
SALERNO – La notizia sblocco dei “fondi di coesione” per la Campania è una di quelle notizie che non possono far scattare il consenso, anche elettorale, nei confronti di chi questi fondi li ha prima pianificati, poi accoppiati ai progetti e, infine, concessi come previsto dalla UE con tutte le sue indicazioni e restrizioni procedurali.
Oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro pioveranno sulla nostra regione come fossero bruscolini di paglia sparsi dal vento dopo la trebbiatura, tanto per rimanere in tema visto che siamo tra luglio e agosto.
La parte del leone nella distribuzione e pioggia la fa, ovviamente, l’area metropolitana di Napoli con l’immenso hinterland che l’accompagna; ma anche la città di Salerno con tutto il territorio della sua provincia non scherza per niente. Questo, frutto forse della presenza di un salernitano alla testa della giunta regionale.
Se tutto va per il verso giusto alla città capoluogo ed alla sua estesa provincia toccherà, se i miei conti sono esatti, la modica cifra di 223.143.970,06 € a copertura finanziaria di progetti in chiave PNRR per una riconosciuta valenza europea: fondovalle calore – parchi archeologici di Paestum e Velia – la strada tra Palinuro e Centola – porta ovest – svincolo autostradale tra vecchio e nuovo Ruggi – aeroporto Costa d’Amalfi – viabilità retroportuale di Salerno – trincerone ferroviario di Salerno – viabilità aeroportuale tra Pontecagno e Salerno – rete corpi idrici e collettori della provincia di Salerno – fiume Reginna tra Minori e Maiori; questi i lavori principali progettati e approvati e che in futuro dovranno passare lla fase esecutiva dei lavori che è impresa difficilissima per noi che abbiamo la ventura di vivere nel sud del Bel Paese.
Quando appena diciannovenne vincitore di concorso pubblico entrai all’Inail venni proiettato, come ultima ruota del carro, nell’ufficio legale e mi venne subito insegnato che per il recupero crediti quando venivano calcolati gli interessi ed usciva cifra tonda dal conteggio era necessario, per ridare credibilità all’operazione, aggiungere qualche spicciolo per formare una cifra dispari.
Ho sempre tenuto da conto quell’insegnamento e quando leggo cifre dispari di pochi centesimi il mio pensiero ritorno a quel lontano passato.
E mi sono chiesto come fa un tecnico o un ufficio specializzato a progettare per i lavori di completamento della Fondovalle Calore un importo di 7.493.970,06 € con quei sei centesimi che stridono con la realtà e rendono meno credibile lo stesso progetto; insomma su un importo di 7 milioni e mezzo di euro uno scienziato si impegna a far debordare il progetto di 6 centesimi. Resto incredulo.
Ma c’è ovviamente di più; per la rimozione e il risanamento dei luoghi dove sono depositate le ecoballe (quelle che De Luca aveva promesso nel 2015 di rimuovere in poche settimane !!) gli scienziati ha previsto un costo strabiliante di 356.071.620,80 € e per la risoluzione del sistema idropotabile l’immensa cifra di 154.828.462,38 €; insomma come dire che su un totale stratosferico di 510.900.083 € i megagalattici tecnici sono riusciti a calcolare che per il buon completamento dei lavori progettati sono necessari ulteriori 18 centesimi di euro.
Bontà loro, speriamo che quei 24 centesimi in più non condizionino la materiale attribuzione delle cifre promesse per far si che non siano in gran parte fumo negli occhi.