P.S.I.: Servalli … la parola ai “portici”

 

Aldo Bianchini

SALERNO – In politica, mi hanno insegnato alcuni grandi e veri maestri di un passato remoto, quello che si dice o si promette stasera non vale domani mattina; figurarsi se le promesse di candidature (quasi pretese !!) per le Regionali del 2025, che probabilmente si terranno nella primavera del 2026, quale valore insostituibile potranno avere a distanza di oltre un anno e mezzo.

Ma se i presunti candidati annunciati in questo periodo, soprattutto dal PSI nel tentativo di trovare spazi di ampliamento, non hanno mai avuto l’insegnamento di cui prima e credono ancora nel “ciuccio che vola” bisogna necessariamente avere pazienza ed attendere i giorni delle cruciali delusioni per i baldanzosi presunti grandi elettori di oggi.

Nel precedente articolo mi sono soffermato sulla posizione ondivaga del sindaco di Cava de’ Tirreni che anela da tempo a candidarsi per le future regionali nelle file del PSI; è stato sufficiente il mio modesto articolo per scatenare una ridda di precisazioni e considerazioni; tanto che si sono mossi anche i famosi “portici” (per ogni cavese i portici sono la voce della verità) che non hanno tardato a far sentire la loro voce: “Servalli starebbe trattando la sua posizione politica e la conseguente su candidatura anche con Forza Italia”.

Che peccato, mi sono detto, assistere alla fine così miserevole del Partito Socialista; un tempo gli aspiranti candidati dovevano prima dare prova di fedeltà e poi offrire un sostanzioso bagaglio di consensi; in casa contrario le trattative non partivano proprio.

Oggi, invece, i vertici del PSI si buttano in qualsiasi anfratto pur di far credere ad un nuova rivitalizzazione del partito, anche a costo di farsi strattonare da chiunque e di farsi tenere in ostaggio anche da chi socialista vero non è mai stato.

(Nella foto a lato, i portici di Cava)

Sia chiaro che non ho niente di personale verso Enzo Servalli che, con onestà intellettuale, deve essere segnalato come un ottimo sindaco di una Cava de’ Tirreni da molti anni sommersa da quel “letamaio di congiure e vendette” (fino alle estreme conseguenze giudiziarie) che, comunque, Servalli ha saputo ben gestire con forza, intelligenza e strategia politica.

E allora qualcuno potrebbe chiedersi perché mai Servalli, personaggio politico deluchiano di prima grandezza, ha la necessità di corteggiare i socialisti (e come ruota di scorta Forza Italia) per rimanere a galla. Le risposte possono essere tante, provo a dare la mia che del resto ho già descritto nel precedente articolo del 29 giugno 2024 dal titolo “PSI, e se De Luca volesse ricostruire con Maraio il partito socialista”; un titolo che era tutto un programma.

E’ stato sufficiente poco più di un mese per avvalorare quanto scritto all’inizio, e cioè che in politica tutto cambia dalla sera alla mattina per passare già ad un nuovo concetto che è la domanda di oggi: “E se De Luca utilizza la carta Servalli per impossessarsi di quel che resta del PSI ?”.

Le voci dei portici sono tantissime, tutte opinabili ma anche credibili; a Cava si dice che le voci dei portici sono infallibili; una sorta di iconica sacralità al di sotto dei quali passeggiare e chiacchierare alla ricerca di possibili verità.

Il segretario nazionale del PSI Enzo Maraio è avvertito, e non solo da me con questo modesto articolo.

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