CARDIOCHIRURGIA: il successo di Bottigliero perché questa volta … la toppa è riuscita meglio del buco … per buona pace di Tommasetti

 

Aldo Bianchini

SALERNO – “Parigi, città di stelle d’oro e cieli grigi” questo l’attacco storico di una celebre canzone che esalta le qualità ed anche le negatività di una megalopoli come Parigi nell’immaginario collettivo; poi visitandola, la capitale francese, si rimane comunque estasiati sia dalle sue stelle d’oro che dai suoi cieli grigi.

Questo per dire che qualsiasi cosa bisogna sempre vederla almeno da due angolazioni diverse per avere un quadro completo, sereno e rispecchiante la realtà nel modo migliore per poi tranciare dei giudizi.

Resto davvero sorpreso che un personaggio, che è stato rettore magnifico dell’Unisa e che è consigliere regionale in carica, come il prof. Aurelio Tommasetti (autore di circa 130 pubblicazioni scientifiche, monografie,  contributi in volume, articoli su rivista, abstract in atti di convegno, trattati scientifici e curatele) non riesca a comprendere le differenze fondamentali tra i medici chirurghi che eseguono interventi chirurgici anche al cuore e i medici chirurghi che fanno soltanto i cardiologi ma che hanno, come alcuni di quelli che operano, l’arte dell’organizzazione e dei rapporti umani tra medici e medici, tra medici e infermieri e, soprattutto, tra medici e pazienti.

Mi è capitato di leggere qualche giorno fa un intervento scritto nello scorso mese di maggio dall’on. prof. Aurelio Tommasetti sulla stampa locale (varie testate giornalistiche, nell’ottica di “facimm ammuina” hanno ospitato il suo intervento senza minimamente azzardare un commento) che –nell’esternazione di quella che probabilmente è una sua fissa incentrata sulla cardiochirurgia della Torre del Cuore e diretta a demolire tutto quello che comunque è in essere– lo ha portato a proclamare “la toppa è peggio del buco” alludendo all’affidamento della cardiochirurgia di elezione al dr. Bottigliero, senza minimamente pensare che — nonostante la fuga (più per interessi personali che per derive disorganizzative istituzionali) di alcune “stelle d’oro” (il richiamo a Parigi è chiaro) le cui assenze, secondo i tanti male informati come Tommasetti, avrebbero prodotto la demolizione di quello che è stato il sogno realizzato dal prof. Giuseppe Di Benedetto– i risultati sono ben diversi dalle catastrofiche previsioni.

E sulla base di una concezione astrusa, il consigliere regionale Tommasetti, incautamente e proditoriamente ha attaccato il dr. Generoso Matteo Bottigliero (cardiologo di vaglia da una vita) per la nomina a “responsabile pro-tempore” della cardiochirurgia di elezione nell’attesa della risoluzione dei problemi giudiziari legati alla persona del prof. Enrico Coscioni; un attacco assolutamente fuori luogo perché Bottigliero, secondo Tommasetti, non avrebbe tutte le indispensabili qualità per dirigere un reparto di cardiochirurgia così importante solo perché non ha mai eseguito un intervento operatorio.

Per carità ognuno è libero di pensarla come vuole ma da un uomo di cultura che è stato rettore magnifico e che è consigliere regionale della Lega mi aspetterei ragionamenti improntati all’esame obiettivo dei fatti e non soltanto dettati dall’appartenenza politica (la Lega !!) alla stregua di un cavallo da corsa con i paraocchi che attacca sulla dirittura d’arrivo dimenticando che qulche avversario può tranquillamente sopravanzarlo.

Anche perché, gentilissimo on. prof. Tommasetti, il medico chirurgo dr. Generoso Matteo Bottigliero, semplice – umile e professionale cardiologo che conosce a menadito tutte le problematiche interne della Torre del Cuore e di tutta l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, ha ampiamente dimostrato, nei mesi da maggio ad oggi, tutte le sue eccellenti qualità organizzative con spiccate propensioni al raccordo delle relazioni interpersonali tra tutti gli operatori necessari al buon funzionamento della struttura ospedaliera tanto cara a tutti i salernitani.

Oltretutto, ma questo Tommasetti non lo sa, il dr. Bottigliero non fa più politica e non è più impegnato come sindaco e quindi può dare tutta la sua professionalità all’organizzazione sistematica dell’eccellente reparto di cardiochirurgia.

E questo ben al di là delle stelle d’oro e dei cieli grigi di cui sopra.

 

One thought on “CARDIOCHIRURGIA: il successo di Bottigliero perché questa volta … la toppa è riuscita meglio del buco … per buona pace di Tommasetti

  1. Vale più un asino vivo che un professore morto Il problema è quando l’asino vivo vuole diventare POLITICO e TUTTOLOGO Il collega BOTTIGLIERI è VALIDO ORGANIZZAZIONE oltre che un ottimo medico e principalmente un uomo ” buono tutte le stagioni” che ha dimostrato con i fatti ( vedi curriculum) e di aver salito tanti scalini – costruiti da lui-: Non ha avuto , come qualcuno altro , un padrino ( poi tradito) che lo ha inventato dal poco e meglio dal nulla Mi sono molto meravigliato quando un giovane fu nominato RETTORE DELL’ UNIVERSITÀ DI SALERNO Pensai che i geni esistono ( Gianni Rivera esordi in nazionale Italiana di Calcio all’età di 16 anni Poi Berlusconi lo propose come POLITICO e fu un vero disastro ) e mi trovavo davanti ad uno di questi Successivamente è stato imposto in Politica da un partito del Nord ed i risultati sono sotto gli occhi di pochi ( non di tutti che invece si chiedono ” chi è? ” ) Quindi ritengo che Il RETTORE deve essere un PROFESSORE CHE HA DIMOSTRATO E DIMOSTRARI DI ESSERE POLIEDRICO ED INTELLIGENTE Mentre i “fuochi di paglia ” fanno molta luce ( di notte ) ma al mattino sono solo cenere fredda

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